Tragedia a Venezia: bimba di un anno, dimenticata in auto dal papa’, è stata trovata morta dopo essere rimasta per ore sotto al sole
Un tragico evento ha scosso la comunità di Marcon, Venezia, dove una bambina di un anno è morta dopo essere stata dimenticata in auto sotto il sole cocente per tutta la mattina. Il padre della piccola, un uomo trevigiano che lavora nella zona, si è accorto dell’accaduto solamente durante la pausa pranzo. Questo caso non è isolato: dal 1998 ad oggi sono stati registrati 12 episodi simili in Italia.
Gli esperti di psichiatria definiscono questi tragici incidenti come casi di Forgotten Baby Syndrome (FBS), una condizione per cui il genitore “dimentica” il proprio figlio all’interno del veicolo parcheggiato sotto il sole. In questi momenti, il genitore è convinto che il bambino sia al sicuro in un altro luogo. Questa sindrome ha caratterizzato tutti i casi finora registrati e solleva interrogativi sulla prevenzione e sulle misure di sicurezza necessarie.
Bimba dimenticata in auto: con i dispositivi anti-abbandono si sarebbe potuta salvare
Nonostante l’introduzione dell’obbligo dei dispositivi anti-abbandono nei seggiolini auto per i bambini, gli ultimi due incidenti – quello avvenuto a Venezia e uno precedente a Roma nel giugno 2023 – dimostrano che tali dispositivi da soli potrebbero non essere sufficienti a prevenire tragedie simili. Ciò pone l’accento sulla necessità di ulteriori strategie preventive e sull’importanza della sensibilizzazione pubblica riguardo al rischio concreto rappresentato dal Forgotten Baby Syndrome.
La cronaca degli ultimi anni riporta una serie dolorosa di eventi analoghi avvenuti in diverse città italiane: da Catania a Pisa, da Firenze a Vicenza. Ogni storia racconta lo stesso dramma: un genitore che parte per lavoro convinto di aver lasciato il proprio figlio all’asilo o dalla baby sitter ma che invece lo ha dimenticato chiuso nell’auto parcheggiata sotto al sole. Queste tragedie hanno colpito famiglie indipendentemente dalla loro provenienza geografica o dallo status sociale, mostrando come questo fenomeno possa toccare chiunque.
La ripetizione di questi episodi tragici sottolinea l’urgente necessità di aumentare la consapevolezza pubblica sul Forgotten Baby Syndrome e sui rischi associati alla distrazione dei genitori. È fondamentale promuovere campagne informative più incisive e considerare l’introduzione di ulteriori misure tecnologiche nei veicoli che possano assistere i genitori nella frenesia quotidiana. Solo attraverso un impegno collettivo sarà possibile ridurre significativamente – se non eliminare – queste tragedie completamente evitabili. E’ vero che ogni caso come quello avvenuto recentemente a Venezia, rappresenta un monito doloroso sulla fragilità umana e sull’imperativo etico-sociale di proteggere i membri più vulnerabili della nostra società attraverso azioni concrete ed efficaci contro l’oblio involontario ma devastante.