Un camion e un pullman si sono scontrati, nel duro frontale hanno perso la vita 22 persone, molti anche i feriti
Uno scontro fatale, tragico, quello avvenuto sulla nota catena delle Ande, lungo la parte boliviana. A riferire della trista notizia è il quotidiano nazionale El Deber, che racconta di un incidente tra un autobus colmo di turisti e un camion. A perdere la vita sono state 22 persone, 16 sono i feriti, alcuni di questi in condizioni molto gravi. Il pullman, che apparteneva alla compagnia Nordic Buss, era diretto verso il Cile dove avrebbe dovuto portare tutti i viaggiatori, ma non è mai arrivato a destinazione. Era all’altezza della città di Patacamaya, si stava dirigendo verso il valico di frontiera con il territorio cileno, Tambo Quemado, percorso popolare per il turismo.
Stando ai primi risultati delle indagini, come riportano i media locali, entrambe le vetture si stavano muovendo a velocità elevatissime. A commettere la grave infrazione, però, sarebbe stato il camionista. Questo, che andava nella direzione opposta, ha tentato un sorpasso in una zona dov’era vietato, tra l’altro con un mezzo pesante e quindi più lento nella manovra. Motivo per cui, mentre superava il veicolo, non ha fatto in tempo a rientrare e si sarebbe schiantato frontalmente con il pullman, causando il dramma. Un frontale durissimo e che ha ucciso la maggior parte delle persone coinvolte.
La scoperta della polizia
Il bilancio è drastico. I feriti sono stati trasportati in ospedale, da dove fanno sapere che molti hanno riportato fratture e contusioni in varie parti del corpo. Da giorni sono in corso le indagini per approfondire le dinamiche dell’incidente. Sarà necessario avvalersi di immagini e di testimoni per confermare la responsabilità e comprendere anche la gravità del reato commesso. Proprio mentre i poliziotti studiavano, però, i profili dei due veicoli e di tutti i presenti, a quel punto è venuto alla luce un sospetto inaspettato: il camion non aveva la targa. Questo probabilmente è stato probabilmente al centro di alcune situazioni legate alla malavita.
Un’idea che potrebbe esser stata confermata anche dal fatto, che dopo l’incidente, il camion è stato bruciato da quegli stessi contrabbandieri che lo guidavano, probabilmente per nascondere le prove che vi si celavano all’interno. Una azione che ha reso difficile per le autorità fornire aiuti immediati ai feriti. Aggravando una situazione già difficilissima e che ora si fa ancora più grave con alcune di queste che hanno visto la propria situazione medica complicarsi ulteriormente. La speranza è che questo ritardo non comporti ulteriori vittime nei prossimi giorni, con particolare riferimento a quelle ricoverate.