I giochi olimpici continuano a scatenare polemiche, una delle ultime riguarda il passaggio alle fasi finali di un atleta accusato di stupro
Le Olimpiadi di Parigi proseguono tra le numerose polemiche. Ogni giorno dalle gare emerge un nuovo tema che separa gli appassionati e scatena lunghi dibatti social e televisivi. Dopo il caso dell’inquinamento della Senna, dei letti in plastica e cartone, dell’aria condizionata e del combattimento tra Imane Khelif e l’azzurra Angela Carini – per citarne alcuni – in questi giorni dall’ombra della Torre Eiffel è emerso un altro tema. Nonostante non si possa parlare di vera e propria polemica, gli ultimi ottimi risultati nella Nazionale olandese di beach volley hanno fatto riportato alla luce i lati oscuri del passato di uno dei suoi componenti.
A esser preso di mira è Steven van de Velde, un pallavolista di ventinove anni già noto al pubblico per un triste caso di cronaca. Nel lontano 2016, infatti, l’atleta ha scontato 13 mesi di reclusione con l’accusa di stupro nei confronti di una bambina di 12 anni. Il fatto è risalente al 2014, quando il ragazzo, all’epoca diciannovenne, fece ubriacare la povera vittima prima di abusare sessualmente di lei. Dopo due anni di processi, la corte si è espressa prima condannandolo a quattro anni di carcere, poi permettendogli di cavarsela con poco più di uno, garantendogli la libertà condizionata.
I fischi del pubblico e le parole del compagno di squadra
Quando è tornato in libertà, nonostante il lungo periodo di stop, van de Velde ha deciso di tornare a praticare l’attività sportiva, riuscendo a ottenere il pass per le Olimpiadi di Parigi 2024. Nella Capitale francese insieme al suo compagno di squadra Matthew Immers hanno dato prova di loro stessi, mettendo in mostra tutte le loro qualità. Sorteggiati nel girone B, hanno conquistato l’accesso matematico agli ottavi di finale del torneo, eliminando anche gli italiani Alex Ranghieri e Adrian Carambula. Proprio contro i due azzurri, la coppia olandese ha fatto il suo esordio ai giochi olimpici lo scorso 28 luglio, perdendo per 2-1.
L’ingresso in campo di van de Velde è stato caratterizzato da una bordata di fischi provenienti dagli spalti. L’interno pubblico presente all’evento ha voluto esprimere la propria disapprovazione davanti alla sua partecipazione alla competizione. Una protesta, però, non condivisa dal compagno Immers che, espressosi sul tema, lo ha invece eretto ad esempio. Partendo dal fatto che ha scontato la sua pena, ha voluto complimentarsi con lui per la capacità di superare i propri errori e rimettersi in gioco. Una visione che, però, non vale per tutti. Per questa ragione dopo i match il ventinovenne, al contrario di Immers, ha sempre evitato la zona mista.