La testimonianza nel villaggio olimpico: “Mentivamo per avere più carta igienica”

Terminati i giochi olimpici in Francia, un’atleta ha raccontato della difficile condizione di vita che lei e i colleghi hanno vissuto 

Lamentele e polemiche hanno fatto da contorno alle Olimpiadi di Parigi conclusesi lo scorso 11 agosto. Fin dai giorni che antecedevano l’inizio dell’evento, la questione dell’inquinamento della Senna ha fatto parlare molto di sé. Nei giorni successivi è toccato alla qualità delle stanze in cui dormivano gli atleti. Tra letti di cartone e materassi di plastica, ventilatori al posto dell’aria condizionata e scorte insufficienti per il periodo di durata della manifestazione. Il tutto senza dimenticarsi di citare il caso Immane Khelif e tutte le altre discussioni che hanno accompagnato questi giochi olimpici belli ed emozionanti, ma sotto certi aspetti anche particolari.

La testimonianza nel villaggio olimpico: “Mentivamo per avere più carta igienica”
La Titmus racconta delle pessime condizioni del villaggio olimpico (Ansa Foto) – Notizie.com

Un’esperienza che certamente gli atleti porteranno sempre con loro. D’altronde partecipare alle Olimpiadi non è roba da tutti, anzi, statisticamente quasi da nessuno. Eppure, anche loro hanno vissuto dei giorni molto complicati che hanno spinto qualcuno perfino ad abbandonare le strutture predisposte per recarsi in altre a spese proprie. Tanti gli sportivi che pubblicamente ci hanno messo la faccia, lamentando una gestione disastrosa degli spazi e dei rifornimenti di cibo e acqua ma non solo. Dettagli che per un’atleta, davanti alla gara della propria vita, possono davvero fare la differenza tra una medaglia d’oro e una d’argento o di bronzo o, addirittura, tra l’andare a medaglia e il non riuscirci.

La testimonianza della Titmus

L’ennesima e clamorosa testimonianza di quello con cui hanno dovuto convivere i vari atleti arriva dalla voce di Ariarne Titmus, nuotatrice australiana, tornata a casa con al collo quattro medaglie olimpiche: “Il villaggio degli atleti non è così glamour come tutti pensano. Il bagno del mio appartamento a casa è più grande del soggiorno che noi quattro dovevamo condividere…” – racconta polemicamente ai microfoni del quotidiano australiano The Project – “Dopo la nostra prima notte, la biancheria da letto non è stata sostituita. Non l’hanno cambiata nemmeno una volta, durante tutto il periodo in cui siamo stati lì. Vivevamo nella terra”.

La testimonianza della Titmus
L’atleta rivela di aver mentito per ottenere la carta igienica (Ansa Foto) – Notizie.com

Un altro problema, oltre alle camere e la carenza di cibo, era quello relativo alla carta igienica di cui la Titmus ne ha parlato per la prima volta in assoluto: “Abbiamo dovuto mentire anche sul numero di persone nella nostra stanza per avere carta igienica extra. Quando la finivamo ci veniva dato un altro rotolo per l’intero appartamento e che ci sarebbe dovuto durare per quattro giorni“. Iconiche sono diventate alcune immagini, così come alcuni racconti intorno ai dietro le quinte delle Olimpiadi parigine. Tra queste la foto dell’italiano Thomas Ceccon, inquadrato mentre dormiva in giardino.

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