Il Sottosegretario alla Giustizia era finito nel mirino delle opposizioni. Il DirPolPen, l’associazione più rappresentativa dei dirigenti della Polizia Penitenziaria, lo difende
“Non possiamo che esprimere sincera solidarietà al Sottosegretario Delmastro per i vili attacchi subiti ancora una volta per aver fatto il suo dovere di Sottosegretario!”. Con queste parole Daniela Caputo, Segretario Nazionale ANFP DirPolPen, l’associazione più rappresentativa dei dirigenti della Polizia Penitenziaria, si schiera dalla parte del sottosegretario alla Giustizia, finito nel tritacarne mediatico per una foto apparsa sui social durante la sua visita ad un carcere di Taranto (aveva una sigaretta e si trovava vicino al cartello che indicava il divieto di fumo) e per alcune sue dichiarazioni.
“Gli svuotacarceri in passato sono stati fallimentari. Trattare i detenuti non significa liberarli”, aveva detto Delmastro. Parole che hanno scatenato le opposizioni. “Le recenti gravissime uscite del sottosegretario Delmastro dimostrano cosa debbano essere, per la destra, i penitenziari: luoghi dove scaricare i problemi della società, vere e proprie discariche sociali. Il ministro Nordio gli revochi le deleghe”, ha dichiarato Ilaria Cucchi, senatrice Avs. Al fianco del sottosegretario si schierano i sindacati della polizia penitenziaria.
“Mai avuto un Sottosegretario così vicino alla Polizia Penitenziaria”
Daniela Caputo ribadisce: “La Polizia Penitenziaria non ha mai avuto un Sottosegretario così attento e vicino! Questo è un dato di fatto che non può essere strumentalizzato politicamente da chi si interessa solo di una parte di carcere, peraltro sempre e solo a chiacchiere! Cosa è mai stato fatto negli ultimi cinquant’anni per rendere più concreto l’ordinamento penitenziario del ‘75 e per far risultare il carcere più conforme al dettato costituzionale?? La risposta è semplicemente ovvia: nulla!!”
Continua la sindacalista. “Parole, parole, parole”, cantava l’ inconfondibile voce di una amata artista! E “parole, parole, parole” sono quelle di cui i soliti noti si riempiono la bocca, senza mai aver adottato concreti interventi per migliorare un sistema penitenziario allo sbando !” Denuncia la leader dei dirigenti in uniforme. “Del resto, lo sfacelo del sistema penitenziario è sotto gli occhi di tutti! Pertanto, da uomini e donne dello Stato, da poliziotti orgogliosi e fieri dell’uniforme che indossiamo, non accettiamo che per becere strumentalizzazioni politiche si attacchi un Sottosegretario alla Giustizia che esercita con pienezza di mandato la propria delega alla Polizia Penitenziaria !”
Il Segretario Nazionale ANFP DirPolPen, è un fiume in piena e si schiera in modo netto con il Sottosegretario alla Giustizia, ritenendo pretestuose le polemiche scatenate dalle opposizioni: “Quello che Delmastro ha fatto per il Corpo mai nessuno lo ha fatto prima! Riorganizzare un carrozzone elefantiaco, finora lento ed inefficiente, come il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, dando responsabilità e autonomia ad una classe dirigente in uniforme è un intervento di buona amministrazione senza precedenti e di grande coraggio!” argomenta Caputo, che poi attacca. “I soliti sciacalli chiedessero conto ad altri delle sorti dei detenuti e delle condizioni del carcere. Finora nessun intervento in materia di edilizia penitenziaria, se non la soluzione di un Commissario Straordinario, tanta enfasi sull’esecuzione penale esterna che non è decollata! Cosa c’entra la responsabilità politica di chi deve preoccuparsi per ed occuparsi di Polizia penitenziaria?“ si domanda.
“Irresponsabilità, incapacità e voglia di strumentalizzare”
“D’altro canto l’irresponsabilità di tale gente passa anche attraverso l’incapacità di comprendere che alimentare polemiche e strumentalizzazioni non fa altro che rendere più acuto il malcontento all’interno delle carceri e dare enfasi a disordini e criticità in una realtà già abbastanza calda! E allora se veramente i soliti soloni vogliono fare qualcosa di concreto e utile per il carcere, sostengano il Governo nella valorizzazione della Polizia penitenziaria: aumento degli organici, istituti giuridici ed economici che tutelino il poliziotto penitenziario, contratto subito per la dirigenza del Corpo!” “Professionalizzare chi rappresenta lo Stato all’interno del muro di cinta è uno strumento di grande efficacia per rendere più efficiente e più umano il carcere!”, conclude Caputo, che poi ribadisce: “Ancora solidarietà massima a chi rispetta e sostiene il delicato lavoro del poliziotto penitenziario!”