Un uomo, spinto dall’impellenza di urinare, è stato arrestato mentre faceva pipì dietro a una cabina nei pressi della centrale della polizia
La follia dell’uomo non ha davvero limiti. Ci sono azioni che fanno il giro del mondo scatenando l’ilarità delle persone, nonostante talvolta si rivelino davvero gravi. Gesti che in alcune occasioni sembrerebbero inspiegabili e che, invece, altre volte sono il risultato di una serata in cui chi le commette ha forse alzato un po’ troppo il gomito. Quest’ultima non è chiaramente una giustificazione, ma anzi probabilmente un’aggravante che complica poi la sua posizione da un punto di vista legale, qualora questi gesti dovessero richiedere l’intervento diretto delle forze dell’ordine. Si tratta, spesso, ovviamente di casi di poca rilevanza, ma che con la loro componente ironica meritano di essere riportati.
Le notizie, d’altronde, non si distinguono solo per la loro negatività. Talvolta ad attirare l’attenzione sono anche questi episodi simpatici, non per questo non gravi, che spingono i lettori a chiedersi il motivo che risiede dietro quanto avvenuto. Eventi che succedono all’ordine del giorno e che si contraddistinguono dal continuo flusso di notizie di cronaca, seppur con un valore probabilmente secondario rispetto a episodi sicuramente molto più importanti. Quanto avvenuto in Giappone di recente, però, rientra senza ombra di dubbio in quella categoria sopra citata, un caso di grande stranezza, ma anche di certa comicità.
Un uomo urina vicino a una cabina della polizia
Il protagonista è un uomo di 61 anni. Nella serata di sabato, probabilmente reduce da una serata in compagnia, si trovava a piedi in giro per le strade di Yokohama, una città situata nella prefettura di Kanagawa. Il sessantunenne stava tornando a casa quando un’impellenza lo ha spinto a ha fare un gesto di cui rischia di pagare duramente le conseguenze. La necessità di trovare un posto dove poter urinare, infatti, lo ha spinto a nascondersi inconsciamente dietro a quello che pensava fosse una semplice cabina, ma che in realtà era una koban, ovvero una cabina sì, ma della polizia.
Il suo tentativo di non farsi notare, dunque, è sfumato immediatamente. Alcuni poliziotti lo hanno colto in fragrante mentre si liberava lungo la strada e lo hanno arrestato. Portato nella centrale di Naka Ward, intorno alle 21.45, lo hanno interrogato per quella che ritenevano una mancanza di rispetto e, probabilmente, una provocazione. L’uomo ha provato a spiegare, come riportano i media locali, che non riusciva più a trattenerla e non aveva trovato un bagno nei dintorni, ma le sue giustificazioni non sembrerebbero aver fatto breccia tra le forze dell’ordine. Nei prossimi giorni starà al suo avvocato difenderlo in tribunale, nella speranza, invece, di convincere il giudice a liberarlo.