Ambiente: secondo una recente ricerca il 78% degli studenti italiani non stampa materiale anche fondamentale per studio
In un’epoca in cui l’attenzione verso le questioni ambientali è sempre più al centro del dibattito pubblico e privato, una recente ricerca condotta da Epson su scala europea, mediorientale e africana rivela dati sorprendenti riguardanti le abitudini degli studenti italiani in relazione alla stampa di materiali didattici. Il 78% degli studenti del Bel Paese sceglie consapevolmente di non stampare documenti importanti per i loro studi, spinti da preoccupazioni ambientali.
La ricerca ha coinvolto 3.400 studenti di età pari o superiore ai 16 anni e si è svolta nell’anno registrato come il più caldo a livello mondiale. Questo contesto ha probabilmente influenzato le percezioni e le scelte degli intervistati. Nonostante la consapevolezza che i materiali didattici stampati possano facilitare una migliore comprensione e memorizzazione delle informazioni – con il 93% degli studenti italiani che concorda su questo punto – la maggior parte di loro esprime forte preoccupazione per l’impatto ambientale della stampa.
Il conflitto interno degli studenti
Il sentimento prevalente tra gli studenti italiani è uno di conflitto interiore: il 92% teme che stampare possa essere considerato uno spreco e dannoso per l’ambiente; contemporaneamente, il 90% si trova combattuto sulla decisione se stampare o meno i materiali didattici necessari, desiderando adottare un comportamento il più eco-sostenibile possibile. Questo dimostra una profonda riflessione sul proprio impatto ecologico individuale.
La ricerca evidenzia anche un forte interesse verso soluzioni alternative più sostenibili: circa il 90% degli intervistati sarebbe favorevole all’utilizzo di tecnologie di stampa a minore impatto ambientale, come quelle inkjet a freddo proposte da Epson. Queste tecnologie promettono minor consumo energetico e produzione ridotta di rifiuti rispetto alle tradizionali stampanti laser, offrendo così una via d’uscita dal dilemma tra necessità didattiche ed ecologiche.
James Osborne di Epson Europa sottolinea ad Adnkronos come gli studenti non solo siano consapevolmente preoccupati dell’impatto della stampa sull’ambiente ma agiscano anche in base a tale considerazione. Tuttavia, questa scelta responsabile potrebbe incidere negativamente sul processo d’apprendimento e sui risultati accademici degli studenti stessimi oltre a creare sfide per il settore educativo nel suo complesso.
Le istituzioni educative sono quindi chiamate ad agire affinché gli studenti non debbano scegliere tra il loro futuro accademico e quello del pianeta. È fondamentale integrare pratiche eco-sostenibili nell’educazione senza compromettere la qualità dell’apprendimento. Solo attraverso un impegno congiunto sarà possibile garantire che l’impegno verso l’ecosostenibilità vada di pari passo con lo sviluppo educativo dei giovani preparandoli adeguatamente al futuro.