Incredibile ma vero: un utente della compagnia di telefonia mobile Windtre è stato rimborsato con 20 assegni da 1,42 euro, ma perchè?
Un episodio alquanto insolito ha coinvolto un cliente del gestore telefonico Windtre e la modalità di rimborso scelta dall’azienda per una questione legata alle bollette telefoniche. La vicenda prende le mosse dalla controversa decisione delle compagnie telefoniche, nel 2017, di modificare il ciclo di fatturazione dei servizi offerti, passando da una tariffazione su base mensile a una ogni 28 giorni. Questo cambiamento ha comportato l’emissione di tredici bollette all’anno invece delle consuete dodici, suscitando non poche polemiche e portando alcuni utenti a rivolgersi alle associazioni dei consumatori per vederci chiaro.
Tra questi vi è A.M., un cinquantunenne romano che, dopo aver contestato la pratica adottata da Windtre, è riuscito a ottenere un rimborso totale pari a 28,41 euro. Un risultato che l’uomo ha definito più una vittoria di principio che economica.
L’utente rimborsato da Windtre: “Una questione di principio”
La peculiarità della vicenda non risiede tanto nella somma recuperata quanto nella modalità scelta dall’operatore per effettuare il rimborso: venti assegni mensili da esattamente 1 euro e 42 centesimi ciascuno. Una decisione che ha lasciato lo stesso A.M. incredulo e che si è trasformata in un vero e proprio caso mediatico dopo essere stata resa nota dall’Adnkronos.
A.M., raccontando la sua esperienza, sottolinea come questa scelta sembri mirare più a scoraggiare i clienti dal richiedere i rimborsi spettanti per le bollette emesse con cadenza programmata, piuttosto che risolvere equamente la questione. L’uomo ironizza sul fatto che l’azienda spenderà probabilmente più in spese postali per l’invio degli assegni rispetto all’importo del rimborso stesso.
Nonostante le evidenti difficoltà logistiche – tra cui la necessità di recarsi mensilmente allo sportello postale per incassare ogni singolo assegno prima della sua scadenza – A.M. non nasconde una certa soddisfazione ironica nei confronti dell’accaduto. La situazione surreale ha infatti suscitato sorrisi e incredulità presso l’ufficio postale locale ed è diventata motivo di scherno nei confronti dell’operatore telefonico.
L’uomo conclude il suo racconto evidenziando come questa vicenda abbia trasformato anche i piccoli gesti quotidiani – come bere un caffè al bar – conferendogli un significato diverso e forse più dolceamaro, sapendo che quel caffè era stato indirettamente offerto dal suo gestore telefonico. Al momento della pubblicazione dell’articolo, Windtre non aveva ancora fornito commenti ufficiali sulla vicenda ma aveva assicurato che avrebbe dato una risposta appena possibile.