Anche l’avocado e le banane andrebbero lavate prima di essere mangiate, come ci fa sapere l’esperto, per evitare i batteri
Solitamente, quando si mangia, un frutto senza buccia si tende a non lavarlo. Molti di noi pensano che in effetti, poi, la buccia andrà buttata, motivo per cui non la si sciacqua. Eppure l’esperto e professore Frank Devlieghere di UGent, ha specificato che: “L’esterno di frutta e verdura con una buccia più spessa contiene microrganismi che possono causare malattie. I batteri Salmonella, Campylobacter ed Escherichia coli sono batteri patogeni. Sono tipici batteri intestinali che possono finire su frutta e verdura perché sono nel terreno e negli escrementi degli uccelli, o perché le persone che li raccolgono non si lavano correttamente le mani”.
Il lavaggio del frutto, infatti, elimina molti batteri. Ancora Devlieghere ci spiega che: “Non si hanno alcuna garanzia che non ci siano microbi patogeni sulla buccia. Con i meloni, la contaminazione incrociata può verificarsi anche durante il processo di lavaggio, perché le macchine riutilizzano l’acqua di un melone contaminato per lavare il melone successivo. Ciò ha già causato un’intossicazione alimentare”. Quello della banana è un caso particolare. Quando la si sbuccia e si mangia subito, il rischio dei batteri è inesistente. Se, invece, la si taglia con il coltello: la lama che affetta la buccia sposta i batteri nella polpa del frutto.
Come rimuovere i batteri
Devlieghere entra maggiormente nei dettagli, sottolineando il periodo di resistenza e sopravvivenza di alcune specie batteriche: “Quei microrganismi possono sopravvivere per un periodo piuttosto lungo in condizioni asciutte. In questo la Salmonella è davvero maestra: questi batteri entrano in una sorta di stato dormiente finché per loro non si ripresentano condizioni migliori. Se ingerisci questi microrganismi, nella maggior parte dei casi avrai dolori addominali, diarrea e febbre per uno o due giorni, dopodiché i sintomi scompariranno da soli. Tale infezione può essere più pericolosa per gli anziani, i bambini piccoli o le persone con un sistema immunitario indebolito”.
Importante diventa quindi mangiare subito il pezzo tagliato, in modo da evitare che i batteri si possano moltiplicare sulla sua superficie: “In un’arancia, ad esempio, in un ambiente acido, questi microrganismi non possono crescere. Ma nel caso dei cubetti di melone o avocado conservati per un po’ nell’insalata, i batteri presenti continueranno a svilupparsi nella polpa dolce. E più batteri ingerisci, più duramente il tuo sistema immunitario dovrà lavorare”. Per diminuire quindi i rischi sarà sufficiente lavarli bene, dice Devlieghere: “Lavare nuovamente il frutto stesso e asciugarlo è il modo migliore per rimuovere quanti più batteri possibile”.