La polizia ha arrestato e condannato una direttrice di banca per aver pagato un killer per uccidere un suo parente usando un veleno
Una direttrice di una banca di New York, è stata condannata la scorsa settimana a 9 anni e mezzo di carcere con l’accusa di aver commissionato l’omicidio ai danni di suo cognato, fortunatamente sventato prima che avvenisse. La donna avrebbe detto al potenziale killer di utilizzare il veleno per topi, spiegando che se utilizzato in dosi corrette: “Può fare un ottimo lavoro“. Il suo nome è Reshma Massarone ed era la direttrice della filiale della Mid-Hudson Valley Federal Credit Union. Il suo progetto di uccidere il marito della sorella ha preso forma grazie all’ausilio dell’applicazione di messaggistica Facebook Messenger.
La criminale tra luglio e agosto 2023, stando a quanto scrivono i documenti del tribunale, sarebbe stata ripresa dalle telecamere di sicurezza mentre versava un acconto di 2.500 dollari a un potenziale assassino, presso uno sportello Western Union dentro una Walgreens. Massarone chiese chiaramente a questo suo amico di lunga data di uccidere l’uomo mentre si trovava in viaggio con la sua famiglia in Guyana. Le cose, però, non sono andate esattamente come sperava. L’uomo ingaggiato dall’ex direttrice era solo apparentemente un killer. In realtà si trattava di un agente di polizia della Guyana, che si era infiltrato per costruire un caso contro di lei, portandola a dichiararsi colpevole di omicidio su commissione.
Svelato il piano
Lo scorso 27 agosto è arrivata la condanna. “Prenditi cura dei miei affari e sarai un uomo ricco“, aveva scritto su Messenger la Massarone al potenziale uccisore di suo cognato durante uno dei tanti scambi di messaggi. In un altro di questi, arrivò anche a dirgli che “in ogni caso, se trovo qualcuno che faccia il lavoro al posto tuo, verrai incolpato, quindi piantala con le stronzate e facciamolo“. La verità è venuta fuori l’uomo ha contattato la vittima e sua moglie, raccontandogli tutto ciò che gli era stato chiesto di fare. La coppia si è così recata all’ambasciata degli Stati Uniti in Guyana per riferire che Massarone aveva finanziato un omicidio e specificando che avrebbe avuto luogo il 25 luglio 2023.
Anche un’amica della Massarone ha contribuito alla sua condanna. Questa ha registrato una chiamata in cui lei spiegava chiaramente che voleva la morte del cognato, specificando che l’omicidio sarebbe dovuto sembrare una rapina. Quella chiamata è stata poi tradotta da un agente speciale della DEA e da un madrelingua della Guyana ed è stata utilizzata come prova durante il processo in tribunale. In una dichiarazione ufficiale, l’avvocato della Massarone ha provato a spiegare che la sua cliente aveva agito “in modo totalmente differente dal suo carattere” e che si trovava in questo stato, perché provocata dalle sistematiche molestie subite dal cognato per venticinque anni.