Influencer presi di mira dai alcuni malintenzionati? Ecco la soluzione proposta da un esperto della sicurezza informatica
La vita degli influencer è probabilmente invidiata da molti, ma anche questa sembrerebbe avere i propri lati negativi. La loro continua esposizione sui social li rende bersagli facili per malintenzionati di ogni genere. Dal comune ladro, a tutte le forme di ossessione maniacale. Per questo motivo, l’ultima idea sorta dall’ennesimo passo avanti nel processo di sviluppo tecnologico avrebbe portato alla nascita di quelli che potrebbero essere identificati in semplici guardie del corpo, ma digitali. A presentarlo, intervenendo ai microfoni di Fox News, è stato Michael Balboni, esperto di sicurezza informatica ed ex funzionario della Homeland Secutiry, più comunemente noto come Dipartimento della sicurezza interna degli Stati Uniti d’America.
“Se si guarda a quel che è successo di recente, ci si rende conto della grande evoluzione vissuta nel corso degli anni ci sono molte cose che hanno cambiato la vita quotidiana” – spiega Balboni – “La tecnologia si è evoluta e ora abbiamo lo spear phishing, che consiste in un targeting di un individuo che viene basato su una serie di informazioni personali che sei riusciti a raccogliere da Internet“. Lo spear pishing è uno dei crimini della tecnologia moderna e consiste in un tipo di attacco online che prende di mira uno specifico individuo o gruppo di individui.
Le guardie del corpo digitali
Visti i numerosi attacchi di cui sono vittime soprattutto personaggi famosi, com’è avvenuto a Kim Kardashian, Ariana Grande, Paris Hilton, Lindsay Lohan e Orlando Bloom per citarne alcuni, Balboni li ha voluti invitare ad affidarsi all’ultimo mezzo nato dalla grande evoluzione tecnologica. “Gli influencer dovrebbero assumere delle guardie del corpo digitali” ha confessato l’esperto di sicurezza, prima di aggiungere: “In dei professionisti della sicurezza che siano in grado di estrarre il contenuto di alcune informazioni private e personali prima che vengano rese pubbliche. Si tratta di persone che capiscono davvero la capacità di usare i social media come armi e sono in grado di risolvere i problemi a priori“.
Una soluzione che potrebbe rappresentare un punto di svolta nella storia della sicurezza informatica, ma che allo stesso tempo presenta comunque alcune problematiche, soprattutto di carattere sociale, presentate sempre da Balboni: “Avrai qualcuno che ti sembrerà essere proprio come il tuo migliore amico, parlerà anche come se fosse il tuo migliore amico, ma non lo sarà. Questo sarà solamente un modo completamente diverso per proteggere non solo i tuoi dati, non solo la tua reputazione, ma in alcuni casi, sfortunatamente, forse la tua sicurezza”.