Uccide la nonna di 93 anni: “Non ricordo di averlo fatto”

Un uomo di 41 anni avrebbe appiccato un incendio dentro casa con sua nonna all’interno, ma poi dichiara di non ricordare nulla

La polizia della città di Fukushima ha arrestato un uomo disoccupato di 41 anni, Junya Aso, con l’accusa di aver appiccato un incendio che ha poi portato alla morte di sua nonna, Setsuko Aso, di 93 anni. L’incendio sarebbe scoppiato lo scorso 8 giugno in una casa di legno elevata a due piani. Qui l’anziana donna viveva con il figlio, il padre del presunto assassino-piromane. Secondo le informazioni rilasciate dalla polizia ai media locali, Aso si era trasferito da circa sei mesi a casa del padre e della nonna. L’incendio ha devastato completamente l’abitazione, e la nonna, che si trovava all’interno, non è riuscita a portarsi in salvo, restando da sola in mezzo alle fiamme.

Uccide la nonna di 93 anni: “Non ricordo di averlo fatto”
Un uomo ha bruciato casa con dentro la nonna (Pixabay) – Notizie.com

Il padre di Junya in quel momento si trovava fuori casa ma una volta fatto ritorno ha visto la casa ancora in fiamme e ha subito chiamato i vigili del fuoco. Purtroppo, quando i pompieri sono arrivati, la casa era già tutta bruciata, a pezzi, e l’anziana signora è stata trovata tra le macerie ormai priva di vita. Una scena terrificante che ha portato subito all’inizio delle indagini, portate avanti dalla polizia. Le autorità, arrivate sul posto dopo che le fiamme erano state domate, hanno dato il via alle ricerche della causa che ha portato a tutto ciò.

“Non ricordo nulla”

L’accusa nei confronti di Junya Aso ha una base solida. Durante l’inchiesta, infatti, sarebbe emerso un elemento molto inquietante che aveva a che fare con il comportamento del quarantunenne durante l’incendio. Le forze dell’ordine hanno spiegato alla stampa che l’uomo si trovava all’esterno dell’abitazione quando è successo il disastro e non è intervenuto. Aso, infatti, sarebbe rimasto lì fuori a osservare passivamente il fuoco mentre la casa bruciava. Da parte sua non vi è stato alcuno sforzo nel tentare di intervenire o soccorrere la povera nonna. Un dettaglio che ha inevitabilmente sollevato sospetti sul suo coinvolgimento nell’incendio fin dall’inizio.

"Non ricordo nulla"
Alla polizia dice di non ricordare nulla (Pixabay) – Notizie.com

Le indagini sono poi proseguite nei giorni seguenti e, a distanza di due mesi, hanno portato al suo arresto lo scorso venerdì. Aso è stato portato in centrale dove lo hanno sottoposto a un interrogatorio, nel corso del quale ha, però, dichiarato di non ricordare. Una mancata ammissione che inevitabilmente presenta un nuovo ostacolo nel corso delle indagini, con la polizia che non ha ancora reso noti i dettagli precisi sulle cause dell’incendio o su come sia stato appiccato. Forse perché sconosciuti anche a loro. Intanto stanno continuando le indagini. L’obiettivo ora è quello di fare chiarezza e capire se Junya Aso abbia effettivamente intenzionalmente appiccato l’incendio e quali siano state le motivazioni dietro un gesto così terribile.

 

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