Inizia l’operazione di bonifica di Fukushima, un robot è stato mandato in uno dei reattori per recuperare del combustibile radioattivo
Lo scorso martedì un robot è stato mandato in missione in uno dei tre reattori danneggiati della centrale nucleare di Fukushima. Il suo compito era quello di recuperare un frammento di detriti di combustibile fuso, a circa tre settimane di distanza dal suo precedente tentativo, sospeso a causa di un imprevisto. Il recupero di questo piccolo campione dal reattore dell’Unità 2 è l’inizio della parte più impegnativa della dismissione dell’impianto. Un’operazione inizialmente programmata per il 22 agosto, rimandata però nelle scorse settimane. Questo, come ha affermato il gestore dell’impianto Tokyo Electric Power Company Holdings, a causa di alcuni problemi tecnici.
Alcuni tubi mal collegati al robot hanno causato il rinvio. Questi dovevano essere usati per spingerlo dentro e tirarlo fuori una volta terminato il lavoro. Una volta entrato nel contenitore, il robot sarebbe stato azionato da remoto da una posizione più sicura. Soprannominato ‘telesco’, questo ha una capacità estensiva fino a circa 22 metri, tubi compresi e comprese anche quelle pinze di cui è dotato nella parte anteriori, fondamentali per il recupero del combustile fuso. Questa missione di recupero durerà circa due settimane. Il problema accusato in precedenza e che la TEPCO ha definito un errore di base, ha scatenato grande delusione e preoccupazioni tra i funzionari e i residenti locali.
L’operazione di bonifica
In virtù dello scetticismo e dell’amarezza popolare, il ministro dell’Industria Ken Saito ha ordinato al presidente della TEPCO Tomoaki Kobayakawa un’indagine approfondita sulla causa e sulle misure preventive, prima di riprendere la missione. I tubi sono stati quindi portati dentro l’edificio del reattore dell’Unità 2 e predisposti alla fine di luglio dai lavoratori dell’appaltatore principale del robot e della sua sussidiaria. Il loro stato finale, però, non è mai stato verificato fino a quando non è stato individuato il problema. La TEPCO ha scoperto poi che l’incidente è stato causato da una semplice mancanza di attenzione. In particolar modo di controllo e comunicazione tra l’operatore e i lavoratori a terra.
Entro lunedì, l’attrezzatura è stata assemblata nuovamente nell’ordine corretto ed è ora pronta per una nuova, come ha affermato la stessa società. L’obiettivo dell’operazione, più dettagliatamente, è quello di riportare indietro meno di 3 grammi delle circa 880 tonnellate di combustibile fuso presente. Questo, rimasto in tre reattori, è ancora oggi mortalmente radioattivo. Il piccolo campione servirà a fornire dati chiave per sviluppare futuri metodi di smantellamento e la tecnologia. Il processo di bonifica iniziato dal governo e dalla TEPCO dovrebbe durare circa tra i 30 e i 40 anni, per quanto per qualcuno resti ancora oggi irrealistico.