A causa della siccità che ha colpito il Paese sono stati uccisi circa 200 elefanti per risolvere il problema, scatenando molte polemiche
La caccia agli elefanti ha recentemente suscitato un acceso dibattito nell’area dello Zimbabwe, movimentando un flusso di critiche sia per motivi etici sia economici. Gli elefanti, infatti, non sono solo una specie iconica della fauna africana, ma rappresentano anche una risorsa cruciale per il turismo locale. Questi rappresentano una delle principali fonti di reddito del paese. Secondo quanto spiega Farai Maguwu, direttore del Center for Natural Resource Governance, l’uccisione di questi animali potrebbe portare a un allontanamento dei turisti soprattutto per ragioni etiche. Maguwu ha dichiarato, infatti, che: “Il governo deve adottare metodi più sostenibili e rispettosi dell’ambiente per affrontare la siccità. Ora corre il rischio che i turisti non vengano più per ragioni etiche. Gli elefanti sono più redditizi da vivi che da morti“.
Questo lascia che la protezione degli elefanti potrebbe avere benefici economici a lungo termine, più significativi rispetto al loro abbattimento. La caccia agli elefanti avviene spesso in quelle zone dove questi animali entrano in conflitto con le comunità umane. Un particolare riferimento va fatto al parco nazionale di Hwange, la più grande riserva naturale dello Zimbabwe. Attualmente, grazie agli sforzi delle autorità, a Hwange vivono circa 65.000 elefanti, un numero che supera di gran lunga la capacità sostenibile del parco, stimata in circa un quarto di questa cifra. Il direttore di ZimParks, Fulton Mangwanya, ha sottolineato che questa sovrappopolazione di elefanti sta mettendo sotto pressione le risorse naturali del parco, contribuendo a creare situazioni di conflitto con le comunità locali.
La siccità
La situazione si è ulteriormente aggravata dopo la grave siccità che ha colpito e sta continuando a colpire lo Zimbabwe e altre zone della regione. Il governo ha dichiarato per questa ragione lo stato di emergenza in aprile, a causa della siccità che ha reso difficile la sopravvivenza per molte specie animali, inclusi gli elefanti. In un contesto non dissimile la stanno vivendo in Namibia, dove è stato già avviato un programma di abbattimento su larga scala. All’inizio di questo mese, la Namibia ha dichiarato di aver ucciso 160 animali selvatici, tra questi 83 elefanti, con l’obiettivo di gestire la carenza di risorse dovuta alla siccità che ha colpito negli ultimi decenni.
La caccia agli elefanti è vista da alcuni come una soluzione necessaria per ridurre la pressione sulle risorse naturali, ma allo stesso tempo comporta alcune preoccupazioni etiche e rischia di danneggiare il turismo. Le autorità sono chiamate ora a trovare un equilibrio tra la conservazione della fauna selvatica, le esigenze delle comunità locali e la protezione di una delle principali attrazioni economiche del paese.