Uno scontro tra giganti quello che sta avvenendo tra il social media TikTok e il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti
Lunedì TikTok si è scontrata con il governo degli Stati Uniti. I dirigenti della piattaforma lamentano una legge che potrebbe vietare la piattaforma in pochi mesi. Questi avrebbero trovato il muro del Dipartimento di Giustizia che, al contrario, ha affermato che la misura è fondamentale per evitare che il social diventi un rischio per la sicurezza nazionale. Gli avvocati delle due parti in causa sono comparsi davanti a un collegio di tre giudici presso una corte d’appello federale di Washington. TikTok e la sua società madre con sede in Cina (ByteDance,) stanno contestando la legge che li obbliga a rompere i legami entro metà gennaio o a perdere uno dei loro più grandi mercati al mondo.
Andrew Pincus, avvocato che rappresenta le due società, ha sostenuto che la legge colpisce ingiustamente la società e viola il Primo Emendamento essendo TikTok Inc., la divisione statunitense, un’entità americana. Gli Stati Uniti hanno ribadito di essere preoccupati per la raccolta da parte di TikTok di vaste fasce di dati degli utenti. Questi potrebbero ottenere informazioni sensibili sulle abitudini di visualizzazione, che potrebbero finire nelle mani del governo cinese tramite coercizione. Gli USA sono convinti, inoltre, che l’algoritmo proprietario che alimenta ciò che gli utenti vedono sull’app è facilmente vulnerabile alla manipolazione da parte delle autorità cinesi, che possono usarlo per modellare i contenuti sulla piattaforma.
Il botta e risposta
Daniel Tenny, avvocato del Dipartimento di Giustizia, ha sostenuto in tribunale che la raccolta dati è utile per molte aziende per scopi commerciali: “Il problema è che gli stessi dati sono estremamente preziosi per un avversario straniero che cerca di compromettere la sicurezza degli Stati Uniti“. Pincus, l’avvocato di TikTok, ha rivelato che il Congresso avrebbe dovuto esprimersi a favore della divulgazione di qualsiasi potenziale propaganda sulla piattaforma invece di perseguire un approccio di cessione o divieto.
Da parte sua, TikTok ha difeso il proprio lavoro, spiegando di non aver mai condiviso i dati degli utenti statunitensi con il governo cinese, minimizzando le preoccupazioni sollevate dal governo. Le due società hanno anche aggunto che il disinvestimento non è possibile. E anche se lo fosse, affermano che TikTok verrebbe ridotta a un guscio di se stessa perché verrebbe spogliata della tecnologia che la alimenta. Al contrario, in una delle dichiarazioni presentate a fine luglio, il Dipartimento di Giustizia ha invece dichiarato che TikTok ha ricevuto istruzioni dal governo cinese sui contenuti sulla sua piattaforma, senza rivelare ulteriori dettagli su quando o perché si sono verificati quegli incidenti.