Inchiesta della Procura di Bari su un presunto dossieraggio sui conti correnti di politici e vip: tra di essi anche la premier Giorgia Meloni.
“Dacci oggi il nostro dossieraggio quotidiano”. La premier Giorgia Meloni ha reagito con un post sul social X alle notizie che si stanno rincorrendo sin da questa mattina. Notizie dai contorni ancora fumosi tutti da ricostruire.
Alla base c’è un’inchiesta in corso da parte della Procura della Repubblica di Bari in merito ad una serie di accessi abusivi a conti correnti di clienti di Intesa San Paolo. Risulta indagato un ex dipendente della filiale di Bitonto, in Puglia, dello stesso istituto di credito.
Il tutto a pochi giorni dall’arresto dell’hacker Carmelo Miano che ha esfiltrato milioni di dati dai server di Ministero della Giustizia e di guardia di finanza, tra gli altri. E mentre è ancora in corso l’inchiesta della Procura di Perugia sul finanziere Pasquale Striano, indagato per accesso abusivo alle banche dati e per la quale sarebbe emerso un “controllo” anche sul presidente della Camera Lorenzo Fontana.
Per quanto riguarda il caso di Bari i “clienti monitorati” della banca erano decine di politici (tra cui la premier Meloni, appunto), magistrati e persone del mondo dello spettacolo e gli accessi sarebbero stati quasi 7mila. Il funzionario è stato licenziato lo scorso 8 agosto dopo l’avvio di un procedimento disciplinare, ma c’è ancora molto da chiarire. In primis, quale fosse l’obiettivo dell’impiegato e perché stesse raccogliendo una tale mole di dati finanziari.
Oltre alla premier gli accessi hanno riguardato sua sorella Arianna, capo della segreteria politica di Fratelli d’Italia, il giornalista Andrea Giambruno, ex compagno della presidente del Consiglio, i Ministri Daniela Santanché e Guido Crosetto, il presidente del Senato Ignazio La Russa ed il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo.
Risulterebbero essere stati violati anche i conti dei governatori di Puglia e Veneto, Michele Emiliano e Luca Zaia. E poi quelli del procuratore della Repubblica di Trani Renato Nitti, nonché di ufficiali di carabinieri e guardia di finanza. Tali operazioni costituirebbero comunque solo una minima parte delle operazioni sospette. L’ormai ex funzionario potrebbe essere accusato di aver violato la segretezza di dati ipersensibili su personalità politiche.
Gli accessi sarebbero stati effettuati tra il 21 febbraio del 2022 e il 24 aprile del 2024. Avrebbero più in particolare riguardato oltre 3500 clienti portafogliati di 679 filiali di Intesa Sanpaolo, sparse in tutta Italia. L’indagine interna della banca sarebbe partita quasi per caso. Un cliente si è insospettito per il numero elevato di accessi al proprio conto ed ha avvisato il direttore della filiale di Bitonto. Quest’ultimo gli ha confermato l’effettiva presenza di attività insolite.
Anche Meloni vittima di dossieraggio, in campo anche il Garante della Privacy
Il correntista ha quindi sporto denuncia, dando avvio agli accertamenti di Procura e carabinieri. Sul caso ci sarebbe anche un procedimento in corso da parte del Garante della Privacy. “Il comportamento del dipendente non in linea con le procedure interne e la normativa di settore – hanno fatto sapere da Intesa San Paolo – è emerso nel corso delle ordinarie attività di controllo dovute da un istituto bancario. Incluso un articolato sistema volto a individuare eventuali comportamenti anomali o a rischio”.
Inoltre l’istituto di credito ha precisato che “nei confronti del dipendente sono state tempestivamente adottate le opportune iniziative disciplinari. La Banca ha inoltre provveduto ad informare le autorità competenti”.
Sulla vicenda sono intervenuti diversi esponenti politici di FdI e Lega. Salvo Sallemi, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, ha sottolineato come “il clima da Unione Sovietica non aiuta il regolare confronto politico. Sono vicino a tutte le persone spiate illegalmente da un ‘potere’ oscuro”. Il senatore Renato Ancorotti si è detto invece preoccupato da “un’epoca in cui le informazioni sono vulnerabili a violazioni su vasta scala” e che è “essenziale garantire una protezione adeguata dei dati personali”.