Nei prossimi giorni il Riesame si occuperà del caso della 21enne di Traversetolo Chiara Petrolini: la giovane potrebbe finire in carcere.
La posizione della studentessa 21enne Chiara Petrolini verrà discussa nelle prossime ore davanti al Tribunale del Riesame di Bologna. La Procura della Repubblica di Parma per due volte ha chiesto per lei la misura cautelare in carcere.
La misura non è però stata concessa dal gip. Dunque i pm hanno deciso di ricorrere ai giudici del Riesame. “Siamo di fronte a un fatto che ha suscitato un ampio clamore. Non volevo che a livello nazionale si puntasse il dito nei confronti della ragazza. Il problema della presunzione di innocenza è uno dei problemi cardine della nostra attualità”, ha detto Alfonso D’Avino, procuratore capo di Parma.
La giovane di Traversetolo, com’è noto, è accusata dai magistrati emiliani di omicidio e soppressione di cadavere, dopo il ritrovamento di due neonati morti e sepolti nel giardino della villetta di famiglia dove abita. Per Chiara Petrolini il gip il 19 settembre scorso ha disposto gli arresti domiciliari. “Nel caso di Traversetolo c’era un fatto scabroso. – ha continuato D’Avino, intervenuto nel corso di un evento pubblico a Firenze – Una giovane mamma che partorisce un bambino, lo avrebbe ucciso e poi lo avrebbe seppellito. È un fatto che tocca le coscienze”.
L’udienza davanti al Riesame è fissata per martedì 15 ottobre. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la giovane avrebbe partorito due bambini (uno a maggio 2023 e uno ad agosto 2024) tenendo le gravidanze tenute nascoste a tutti, compresi i familiari, gli amici e l’ex fidanzato, padre dei neonati. Petrolini, inoltre, avrebbe agito completamente da sola, probabilmente documentandosi sul web, senza coinvolgere medici, infermieri o personale sanitario.
“Cerco di scindere la ricerca della verità dal rispetto della persona. – ha concluso il procuratore capo – Nei confronti della ragazza abbiamo chiesto due volte la custodia cautelare in carcere ma non abbiamo mai fatto il nome della ragazza“. Il riferimento del magistrato è anche alle polemiche sorte circa la carente “comunicazione” di novità in merito all’indagine. Per D’Avino ciò ha consentito ad investigatori ed inquirenti di operare con serenità durante l’estate senza scatenare il circo mediatico.
Chiara Petrolini non ha risposto ai pm
Il primo neonato, infatti, è stato ritrovato grazie al fiuto del cagnolino di casa poco pochi giorni prima di Ferragosto. Secondo l’accusa, Chiara Petrolini avrebbe partorito il bambino e poi lo avrebbe seppellito in giardino. Poi, ancora, sarebbe partita con la famiglia in vacanza. Nessuno si sarebbe accorto di nulla, né dei mesi di gravidanza né delle conseguenze del parto. L’11 ottobre la ragazza è stata convocata nuovamente dai pm per essere interrogata ma si è avvalsa della facoltà di non rispondere.
“Sono state settimane molto difficili per me perché sono finito, mio malgrado, al centro di una storia non tanto bella. – ha spiegato Samuel, ex fidanzato di Chiara – Come ho già detto in più circostanze e nelle sedi opportune io non sapevo nulla, non me l’aspettavo proprio e ha colpito, come ha colpito tutti, anche me. La mia vita privata è finita sotto la lente di ingrandimento sia di tutto il Paese che dei giornalisti e giustamente della Procura”.