Maria Arcangela Turturo, il marito dal carcere: “Un incidente. Ho provato a rianimare mia moglie”

Si è tenuto nelle scorse ore l’interrogatorio di garanzia di Giuseppe Lacarpia, accusato dell’omicidio di Maria Arcangela Tarturo.

Ho provato a rianimare mia moglie”. La sua versione Giuseppe Lacarpia, 65enne di Gravina di Puglia, l’ha riproposta nelle scorse ore anche al gip del Tribunale di Bari Valeria Isabella Valenzi nel corso dell’interrogatorio di garanzia. Per l’uomo l’incendio dell’auto è stato causato da un incidente stradale.

Maria Arcangela Turturo, il marito dal carcere: "Un incidente. Ho provato a rianimare mia moglie"
Maria Arcangela Turturo, il marito dal carcere: “Un incidente” (ANSA FOTO/FACEBOOK FOTO) – Notizie.com

La versione della Procura della Repubblica, sulla morte di Maria Arcangela Turturo di 60 anni, è completamente opposta. Ed è corroborata dalle testimonianze dei soccorritori, della polizia, della figlia della coppia, di alcuni passanti e da un breve video effettuato da uno di loro. Secondo l’accusa, infatti, Lacarpia avrebbe prima dato fuoco alla macchina mentre la moglie era ancora all’intern. Poi, quando la donna ha provato a fuggire, l’avrebbe immobilizzata a terra causandole fratture alle gambe e al torace.

La donna è poi morta nell’ospedale di Altamura, in cui era stata trasportata. I fatti risalgono alla notte tra sabato 5 e domenica 6 ottobre. Il marito si trova attualmente in carcere a Bari ed è accusato di omicidio volontario aggravato dal legame di parentela, dalla premeditazione e dalla crudeltà. L’uomo è rimasto per alcuni giorni nel reparto per detenuti del Policlinico di Bari per le conseguenze cardiologiche di una caduta dal letto della sua cella. Poi, dopo qualche giorno, è tornato nel penitenziario. Non ha quindi assistito all’udienza di convalida del suo fermo.

La gip non ha convalidato il fermo ma ha disposto la detenzione in carcere per Giuseppe Lacarpia. Secondo la giudice l’uomo “ha infierito sulla moglie, riprendendo la condotta pochi secondi dopo essersi fermato, a dimostrazione dell’intenzione di eliminarla. Verosimilmente per impedirle di denunciarlo”. Prima di perdere la vita, insomma, Maria Arcangela Turturo ha indicato nel marito l’autore dell’azione violenta. Alla stessa figlia aveva detto che l’uomo aveva tentato di darle fuoco mentre si trovava in auto.

A Gravina di Puglia i funerali di Maria Arcangela Turturo

Il 12 ottobre scorso a Gravina di Puglia si sono celebrati i funerali della donna nella chiesa del Santissimo Crocifisso. Palloncini bianchi e rossi sono stati fatti volare in cielo, colori simbolo della purezza e dell’amore. Alla celebrazione, officiata dal vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti Giuseppe Russo, hanno partecipato le autorità civili e militari del territorio, oltre ai famigliari, gli amici e i tanti concittadini della donna, che si sono stretti attorno al dolore dei quattro figli.

La gip non ha convalidato il fermo ma ha disposto la detenzione in carcere per Giuseppe Lacarpia
La gip non ha convalidato il fermo ma ha disposto la detenzione in carcere (ANSA FOTO) – Notizie.com

Questi ultimi sono rimasti in lacrime davanti alla bara della donna per diversi minuti, continuando a dire “mamma, mamma”. “Ci vuole giustizia. Non meritava tutto questo – ha detto Luciana, amica della vittima, all’uscita dalla chiesa – ne ha passate tante, è stata a casa per i figli, anche se lui la trattava male“.

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