Depressione post partum, se la soluzione fosse il canto?

Depressione post partum: il canto come soluzione? Uno studio coordinato dall’Iss apre nuove prospettive per affrontare il problema.

La depressione post partum rappresenta una sfida significativa per la salute mentale delle neomamme. Un recente studio coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) in collaborazione con l’Ufficio Regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità potrebbe aver individuato un approccio innovativo e non convenzionale per affrontare questa problematica: il canto di gruppo.

Il canto come antidoto alla depressione
Il canto come antidoto alla depressione post-partum (e funziona anche per le straniere) – notizie.com

Il progetto “Music and Motherhood” ha coinvolto neomamme di tre città italiane – Torino, Roma e Padova – attraverso un ciclo di 10 incontri settimanali di canto di gruppo nei consultori familiari. Questa iniziativa ha dimostrato come il canto possa migliorare lo stato emotivo delle partecipanti, offrendo loro uno strumento prezioso per interagire con i propri bambini e allo stesso tempo de-medicalizzare il processo di cura.

I consultori familiari hanno giocato un ruolo chiave nello studio, fungendo da centri per la promozione della salute mentale delle donne durante e dopo la gravidanza. Nonostante le risorse limitate disponibili in alcune strutture, come evidenziato da uno studio nazionale dell’Iss nel 2019, questi centri continuano a essere un punto di riferimento essenziale per lo screening e il supporto psicologico alle neomamme.

Come ha funzionato il progetto (e perché ha mostrato di essere davvero inclusivo)

L’intervento ha visto la partecipazione attiva di 23 neomamme con sintomi depressivi post partum. La presenza combinata di un insegnante di canto e un operatore sanitario durante gli incontri ha facilitato l’espressione dei sentimenti delle madri e migliorato le loro strategie comunicative con i neonati. Significativamente, il progetto è riuscito ad includere anche donne straniere che non avrebbero potuto beneficiare della psicoterapia a causa della barriera linguistica.

Forti dei risultati positivi ottenuti, sono già stati messi in atto passi concreti verso l’ampliamento dell’iniziativa. Un progetto pilota finanziato dall’Iss mira a sviluppare materiali didattici in italiano destinati agli insegnanti di canto e ai professionisti sanitari coinvolti nell’intervento. L’obiettivo è quello di rendere questo approccio terapeutico accessibile su larga scala entro i primi mesi del 2025.

Lo studio “Music and Motherhood” apre nuove frontiere nel trattamento della depressione post partum, suggerendo come attività creative ed espressive quali il canto possano giocare un ruolo cruciale nel sostegno alle neomamme. La musica si conferma così non solo fonte d’arte ma anche strumento terapeutico capace di veicolare benessere emotivo e connessione umana.

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