Conto corrente, scatta l’addebito improvviso e a sorpresa: di cosa si tratta

I titolari di un conto corrente dovranno versare una specifica imposta annuale che scatta a determinate condizioni: di quale si tratta e a quanto ammonta.

Continua a crescere il numero dei correntisti nel nostro Paese. Secondo le stime, più di 3 italiani su 4 quattro, ossia oltre il 75% dei cittadini, ha deciso di aprire un conto corrente bancario per depositare i propri risparmi.

Conto corrente
Conto corrente, scatta l’addebito improvviso e a sorpresa: di cosa si tratta (Notizie.com)

Sono innumerevoli le tipologie di conto corrente che è possibile aprire, anche online, con costi diversi per l’apertura, che a volte può essere gratuita, e per le commissioni legate alle operazioni. Tra le spese di gestione di un conto, rientra anche l’imposta di bollo da versare quando si supera una determinata soglia di giacenza media durante l’anno. Anche in questo caso, in base all’istituto bancario scelto, la tassa potrebbe non essere versata ed a carico della stessa banca.

Conto corrente, imposta di bollo: quando scatta e a quanto ammonta

Molti titolari di conti corrente non sanno l’esistenza di una particolare tassa che scatta a determinate condizioni. Stiamo parlando dell’imposta di bollo, introdotto nel 1972 dal decreto del Presidente della Repubblica n. 642 e che prevede il versamento di un importo al superamento di una soglia di giacenza media sul conto durante l’anno.

Banca
Conto corrente, imposta di bollo: quando scatta e a quanto ammonta (Notizie.com)

Nel dettaglio, il tributo scatta quando la giacenza media annua supera i 5mila euro nel periodo di rendicontazione inviata al correntista dall’istituto bancario. Tale rendicontazione può essere inviata con una frequenza variabile (trimestrale, semestrale o annuale) che può essere stabilita dalla banca o dal cliente al momento dell’apertura del conto. A verificare l’ammontare della giacenza media sarà lo stesso istituto bancario: per il calcolo si tiene conto dei saldi giornalieri dividendo poi per il numero di giorni in cui il conto è stato attivo.

L’importo dell’imposta è pari a 34,20 euro annuali, ma come anticipato, la banca terrà conto della rendicontazione inviata al cliente suddividendo l’importo in base al periodo di frequenza di inoltro della documentazione. Ad esempio, se il cliente opta per una rendicontazione trimestrale, dovrà pagare 8,55 euro ogni tre mesi, se, invece, sceglie l’invio semestrale, dovrà versare 17,10 euro ogni semestre. L’imposta verrà addebitata direttamente sul conto dalla banca e sarà valida per ogni singolo conto corrente, dunque, se si è intestatari di più conti si dovrà versare per ognuno di essi allo scattare delle condizioni appena descritte. Per i soggetti diversi dalle persone fisiche (società, aziende o associazioni), l’importo sarà di 100 euro all’anno, ma non si terrà conto della giacenza media annuale.

Infine, bisogna sapere che alcune banche prevedono delle specifiche offerte prendendosi carico del pagamento dell’imposta non addebitando nulla al cliente.

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