Giorni del pentimento: Israele risponde all’attacco dell’Iran del primo ottobre. “Rischio escalation”, la ricostruzione nei dettagli.
È stata una lunga notte in Medio Oriente, per il nuovo attacco di Israele all’Iran. Nelle prime ore del mattino, le Forze di difesa israeliane hanno annunciato la fine della rappresaglia. “Attacchi mirati”, così li hanno definiti, su siti militari iraniani, in risposta al raid missilistico del primo ottobre di Teheran nei confronti di Tel Aviv.
Le prime esplosioni si sono udite intorno alle 3.15 ora italiana, poi la dichiarazione ufficiale dell’Idf: la risposta è arrivata dopo “mesi di continui attacchi del regime in Iran contro lo Stato di Israele”. La rappresaglia si è consumata in diverse ondate e in varie zone dell’Iran.
La missione è stata denominata Giorni del pentimento e per portarla a termine Israele ha utilizzato decine di aerei dell’aeronautica militare israeliana, tra cui jet da combattimento, rifornitori e aerei spia. Tra i siti presi di mira, basi militari, sistemi di difesa aerea, impianti di produzione missilistica e lanciatori di missili terra-terra. La rappresaglia è durata più di tre ore, suddivisa in altrettante fasi. Venti, in totale, gli obiettivi colpiti.
Casa Bianca: “Israele ha diritto a difendersi ma Usa non coinvolti”
L’Iran ha fatto sapere che il suo sistema di difesa aerea è stato in grado di contrastare gli attacchi con successo e che i danni causati sono “limitati” nelle province di Teheran, Khuzestan e Ilam. La Casa Bianca, informata da Tel Aviv alcune ore prima, aveva esortato Netanyahu a non colpire strutture nucleari o giacimenti petroliferi. E sostiene il diritto all’autodifesa di Israele ma allo stesso tempo ha precisato di non aver avuto alcun ruolo negli attacchi di stanotte.
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Dopo il raid del primo ottobre dell’Iran a Israele, Israele aveva annunciato più volte una risposta “dura“. L’Iran ha minimizzato la situazione: “I resoconti che sostengono che cento aerei militari israeliani hanno avuto un ruolo nell’attacco sono bugie assolute, poiché Israele sta cercando di esagerare il suo debole attacco”. Lo ha dichiarato una fonte citata dall’agenzia di stampa iraniana Tasnim.
Antonio Tajani: “Scongiurare rischio escalation con diplomazia”
Intanto il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha tranquillizzato i cittadini: nessun italiano è rimasto coinvolto negli attacchi. E crede che “non ci saranno reazioni da parte iraniana”. Anche se il rischio escalation c’è sempre e “si può scongiurare con il lavoro della diplomazia e l’impegno di tutti”.
“I can now confirm that we have concluded the Israeli response to Iran’s attacks against Israel. We conducted targeted and precise strikes on military targets in Iran — thwarting immediate threats to the State of Israel.”
Watch IDF Spokesperson RAdm. Daniel Hagari talk about the… pic.twitter.com/1OOss3etpV
— Israel Defense Forces (@IDF) October 26, 2024
Nel tam tam di informazioni è venuto fuori che Israele ha avvertito l’Iran prima di condurre l’attacco, invitando Teheran a non reagire per evitare un conflitto più ampio. La notizia arriva da Axios, citando fonti secondo le quali il messaggio iraniano sarebbe stato veicolato da più parti terze, tra cui il Ministero degli Esteri olandese.
Alle ore 5 circa ora italiana è arrivato l’annuncio ufficiale dell’Idf: l’attacco era terminato. E l’Iran ha riaperto lo spazio aereo a partire dalle 7.30 di sabato, ora italiana. Si attende ora di conoscere l’eventuale reazione di Teheran, che già prima di oggi ha annunciato più volte una controrisposta a Tel Aviv.
L’avvertimento di Israele all’Iran: “Non contrattaccate”
Gli Stati Uniti si sono rivolti all’Iran chiedendo di evitare ulteriori attacchi, “affinché questo ciclo di combattimenti possa concludersi senza una ulteriore escalation”. Lo ha dichiarato Sean Savett, portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale. “La risposta di Israele è stata un esercizio di autodifesa, evitando specificatamente le aree popolate e concentrandosi esclusivamente su obiettivi militari, contrariamente all’attacco dell’Iran contro Israele che ha preso di mira la città più popolosa”.
Da Israele è arrivato un messaggio all’Iran forte e chiaro. Teheran pagherà un “caro prezzo” se inizierà un nuovo round di escalation dopo l’attacco israeliano. “Saremo obbligati a rispondere”, ha dichiarato il portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari.