Regionali Emilia e Umbria, Pd in bilico con le alleanze: “Centrodestra troppo forte, serve anche un programma elettorale”

Regionali Emilia e Umbria: “Il centrodestra è forte”, “la sinistra non ha un programma serio per il futuro”. Allearsi con i 5 Stelle? “Non conviene”.

È il centrosinistra a porsi più domande all’indomani della sconfitta alle elezioni regionali in Liguria del candidato Andrea Orlando, che ha perso contro Marco Bucci.

Elly Schlein e Giorgia Meloni in occasioni pubbliche
Regionali Emilia e Umbria, Pd in bilico con le alleanze: “Centrodestra troppo forte, serve anche un programma elettorale” (Ansa Foto) – notizie.com

Il Pd è stato il partito più votato con il 28,47% dei voti. Il campo largo, composto da Avs-Europa Verde, Movimento 5 Stelle, Azione e due civiche, aveva dalla propria parte – primi sondaggi alla mano – il terremoto giudiziario scoppiato in Liguria in seguito all’inchiesta che ha visto coinvolto l’ex governatore Giovanni Toti, finito ai domiciliari per quasi tre mesi per corruzione e finanziamento illecito. Si è dimesso e ha patteggiato, spiazzando anche i leader del nazionali della coalizione.

Il campo largo ha fallito nell’impresa di accorpare tutti i partiti dell’area di centrosinistra. Italia Viva infatti, è stata lasciata fuori dopo il veto di Avs e Movimento 5 Stelle. Il leader Matteo Renzi appoggiava la giunta del Comune di Genova, guidata dal sindaco di centrodestra candidato alle elezioni (e vincitore) Marco Bucci. Ma non c’è solo questo ad aver spinto gli elettori a non votare il centrosinistra. Il mea culpa è arrivato subito dopo l’elezione di Marco Bucci.

Matteo Renzi non ha perso tempo ad incolpare della sconfitta il leader dei 5 Steppe Giuseppe Conte: “Ha perso chi mette veti”, ha dichiarato, “senza il centro non si vince: lo ha dimostrato la Basilicata qualche mese fa, lo conferma la Liguria oggi. Vedremo se qualcuno vorrà far tesoro di questa lezione”. 

La leader Dem Elly Schlein ha dichiarato: “Abbiamo dato il massimo”. Tuttavia, “siamo consapevoli che non bastiamo”. Dunque, il Pd è al bivio in occasione delle prossime regionali in Umbria e in Emilia Romagna, per l’eventualità di subire altri veti e vive un momento di analisi e decisioni.

Elezioni, Di Nisio a Notizie.com: “Il centrosinistra non ha un programma elettorale”

Secondo il politologo Francesco Di Nisio, presidente dell’Associazione italiana dottori in scienze politiche (Aidosp), il punto è anche un altro: il programma elettorale. Finora il centrodestra ha vinto tutte le elezioni locali tranne che in Sardegna, dove la grillina Alessandra Todde ha avuto la meglio contro Christian Solinas. Contattato da Notizie.com, Di Nisio ha spiegato: “Bucci ha vinto in Liguria perché Giorgia Meloni è forte a prescindere dai suoi collaboratori. Ma fino a che la sinistra non avrà un programma serio per il futuro del Paese non avrà mai la partita vinta. Si limitano a osservare e criticare ciò che fa il governo, ma non presenta mai alternative, né un programma innovativo, in grado di arrivare agli elettori. Se a ciò si aggiungono le diatribe sulle alleanze dei capi partito, è difficile andare lontano. Ha vinto il Pd, è vero, ma alla fine chi si è seduto è il centrodestra”. 

Francesco Di Nisio, politologo, presidente Aidosp
Elezioni, Di Nisio a Notizie.com: “Il centrosinistra non ha un programma elettorale” (Ansa Foto) – notizie.com

Il Movimento 5 Stelle vive a sua volta un conflitto interno, con il fondatore Beppe Grillo e il presidente Giuseppe Conte ai ferri corti.  L’ex premier del governo giallo-verde, in un’intervista contenuta nel libro in uscita di Bruno Vespa, ha dichiarato che con il garante dei grillini i rapporti sono inconciliabili. E con molta probabilità, il Movimento non intende rinnovare a Grillo il contratto da 300mila euro per la consulenza della comunicazione.

Regionali Umbria ed Emilia: “Al Pd non conviene alleanza con M5S”

Sulla base di questo, spiega Di Nisio “credo che al Pd non convenga allearsi con il Movimento 5 Stelle in Umbria e in Emilia Romagna. I Dem dovrebbero fare una scelta di campo: coalizzarsi con un partito in discesa farebbe perdere voti pure a loro. Se fossi Schlein troverei altre soluzioni attraverso la diplomazia. Anche perché la giunta regionale di centrosinistra ha perso consensi in Emilia Romagna per i disastri delle alluvioni”.

Quale futuro per il partito fondato dall’ex comico? Conte spera che l’assemblea costituente attesa a novembre possa aiutare i grillini a risalire la china attraverso nuovi iscritti e vecchie leve. Ma forse anche Grillo spera lo stesso. Nel post elezioni, è stato proprio l’ex premier a parlare della “necessità di riformare il Movimento” ed ha ammesso il momento di difficoltà che sta vivendo. “È un partito in liquidazione. E tenuto conto che il fondatore non vuole e non può più portarlo avanti, anche gli elettori hanno capito cosa c’era dentro: evidentemente poco – aggiunge Di Nisio – Tutte le buone intenzioni sono fallite: dallo stipendio minimo per i parlamentari, al taglio delle indennità e dei privilegi. I proletari della politica, uno per uno, si sono imborghesiti e Grillo non ha potuto più tenerli. Conte potrà fare poco, è in discesa libera e non ha un progetto chiaro”. 

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