Conto cointestato, cosa succede se muore un titolare: la banca blocca tutto il saldo?

Alla morte del titolare di un conto corrente, singolo o cointestato, scatta una determinata procedura: cosa prevede nel dettaglio.

Quando una persona muore si apre la questione legata alla successione per gli eredi che prevede il trasferimento dei beni a quest’ultimi secondo le disposizioni testamentarie o quanto stabilito dalla legge (quota legittima).

Successione
Conto cointestato, cosa succede se muore un titolare: la banca blocca tutto il saldo? (Notizie.com)

Un dubbio potrebbe sorgere quando il de cuius era titolare di un conto corrente singolo o cointestato con un’altra persona. In questi casi, la legge prevede delle specifiche procedure con passaggi che serviranno a gestire la successione del conto corrente di cui era titolare la persona defunta e ottenere i fondi presenti al suo interno destinati agli eredi.

Conto corrente, cosa accade alla morte del titolare: la procedura

La successione, secondo quanto previsto dal nostro ordinamento, è la devoluzione dei rapporti giuridici dalla persona defunta agli eredi. Il trasferimento riguarda anche il patrimonio del de cuius, compresi i conti correnti di cui era titolare, singoli o cointestati.

Conto corrente
Conto corrente, cosa accade alla morte del titolare: la procedura (Notizie.com)

Secondo la legge, alla morte di una persona titolare di un conto, le banche dovranno subito provvedere al blocco di tali conti così da evitare eventuali operazioni non autorizzate fino alla conclusione della successione e l’individuazione, dunque, degli eredi considerati legittimi. Nel periodo di stop sono solo, dunque, permesse solo operazioni che prevedono il pagamento di debiti pregressi o spese funebri, a patto che siano state autorizzate prima del decesso.

Per autorizzare lo sblocco, gli eredi dovranno presentare una documentazione specifica che comprende: il certificato di morte della persona scomparsa, la dichiarazione di successione (da presentare entro 12 mesi dalla morte all’Agenzia delle Entrate) e l’atto notorio che dimostra la legittimità degli eredi​. Per quanto riguarda la dichiarazione di successione, questa non deve essere presentata se il patrimonio non comprende immobili e non supera la soglia dei 100mila euro. Se si tratta di un conto corrente cointestato, però, questa deve essere presentata.

Per i conti correnti cointestati la gestione varia in base alla condizione della firma. Questi conti, difatti, possono essere a firma congiunta o disgiunta: nel primo caso, il blocco durerà sino alla conclusione della successione, nel secondo viene bloccata solo la parte intestata alla persona scomparsa.

Terminata la successione, il conto verrà successivamente sbloccato e lo stesso istituto bancario provvederà alla divisione agli eredi delle quote spettanti, in base alle regole della successione o alle disposizione testamentarie, ma tenendo conto in quest’ultimo caso della quota legittima.

Bisogna sottolineare, però, che se il de cuius aveva in vita designato un beneficiario, alla morte del titolare il saldo presente nel conto corrente passerà direttamente al beneficiario ed il conto potrebbe non entrare in successione.

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