Manovra, scontro governo-sindacati, Ottaviani (Lega): “Landini fa politica, altro che lavoratori di automotive e Stellantis”

Landini continua a fare politica parlando del conflitto israeliano-palestinese e non pensa alla tutela dei lavoratori del comparto automotive e Stellantis”.

Il braccio di ferro tra politica e sindacati sulla legge di Bilancio continua e anche dopo le audizioni alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, Cgil e Uil hanno confermato lo sciopero del 29 novembre. Intanto è slittato a lunedì 11 dello stesso mese l’incontro a Palazzo Chigi con la premier Giorgia Meloni, inizialmente previsto per oggi, martedì 5 novembre.

Maurizio Landini (Cgil) e Nicola Ottaviani, deputato della Lega, segretario della commissione Bilancio
Manovra, scontro governo-sindacati, Ottaviani (Lega): “Landini fa politica, altro che lavoratori di automotive e Stellantis” (Ansa Foto) – notizie.com

L’11 novembre è anche l’ultimo giorno per la presentazione degli emendamenti parlamentari. Ritmi serrati, i tempi stringono e i lavori dovranno procedere spediti verso il 31 dicembre, giorno dell’approvazione della Manovra 2025, pena l’esercizio provvisorio.

Secondo Cgil, il Pil “cresce dello zero virgola, la produzione industriale cala da 19 mesi consecutivi. Precarietà, lavoro nero e sommerso colpiscono 6 milioni di lavoratori. L’evasione fiscale e contributiva è a quota 82,4 miliardi”. E la Manovra è “destinata a peggiorare ulteriormente le cose. In particolare con quella vera e propria fiera dei tagli agli investimenti e ai servizi pubblici che condanna il nostro Paese a sette anni di austerità”. Sono le parole di Christian Ferrari, segretario confederale Cgil, in audizione.

Si potevano, e si possono, recuperare molte risorse da profitti, extraprofitti, rendite, grandi patrimoni, evasione fiscale e contributiva. E invece non solo non si vanno a prendere i soldi dove sono, ma si fa addirittura l’opposto: riducendo la progressività fiscale (con la conferma della Flat Tax e la sua eventuale estensione) e ricorrendo a condoni, concordati e ogni altro strumento possibile e immaginabile per favorire gli evasori”. 

Ottaviani (Lega) a Notizie.com: “Cisl riflette sul taglio al Fondo Automotive, Landini no”

Fa da eco la Uil, parlando di “Manovra del tutto insufficiente per rispondere alle attuali sfide del Paese e per migliorare la vita delle persone”. Così Vera Buonomo, segretaria confederale Uil in audizione alle commissioni Bilancio. “La conferma del taglio del cuneo fiscale e dell’Irpef a tre aliquote, non incrementa il netto in busta paga rispetto a quest’anno. Anzi, la nuova formulazione, che trasforma l’esonero contributivo in una detrazione fiscale, in alcuni casi, determinerà addirittura una perdita”. 

Nettamente in contrasto con Cgil e Uil è la posizione di Cisl: “Nei limiti finanziari imposti dal Patto di stabilità europeo, la Manovra presenta diversi interventi in linea con le rivendicazioni avanzate nei mesi da Cisl”. Per voce del segretario confederale Ignazio Ganga, il sindacato dichiara che la legge di Bilancio risponde “a diverse urgenze dei lavoratori, delle famiglie e del sistema socio-economico nel suo complesso”. E si oppone ai tagli alla scuola.

La Cisl ritiene positivo il taglio strutturale del cuneo fiscale, sottolineando come punti a guardare avanti rispetto agli impegni temporanei passati”. Così ai microfoni di Notizie.com il deputato della Lega Nicola Ottaviani, segretario della commissione Bilancio. “Il sindacato ha sottolineato la necessità di aumentare le pensioni minime con il sostegno ai non autosufficienti e su questo cercheremo di migliorare in futuro, anche sull’apporto delle risorse in Finanziaria”.

Tasto dolente nello scontro tra Cgil, Uil e il governo è il taglio al Fondo Automotive da 4,55 miliardi di euro. “La sintesi che fa Cisl è interessante. Non ne critica l’eliminazione in Manovra, ma consiglia al governo di svolgere una riflessione sulla cancellazione dei 550 milioni di euro per il 2025, che sta dietro l’angolo. Ciò vuol dire che anche la Cisl, sindacato altrettanto importante e rappresentativo, avvia una riflessione in ordine all’affidabilità di un partner istituzionale come Stellantis. Che continua a chiedere finanziamenti senza un piano industriale serio e credibile sull’occupazione e sul mantenimento dei livelli produttivi. Insomma, su come spendere risorse pubbliche. Cgil non sta portando avanti questa riflessione perché Landini continua più a fare politica pensando al conflitto israeliano-palestinese che non alla tutela dei lavoratori del comparto Automotive e Stellantis”.

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