Nelle scorse settimane, una sentenza del Tar ha valutato come abuso edilizio dei lavori effettuati in un villino per il miglioramento dell’efficienza energetica: il caso.
Non sempre è possibile avviare un intervento per il miglioramento dell’efficienza energetica di immobili, dato che anche questo tipo di lavori devono rispettare eventuali vincoli imposti per l’area in cui sono ubicati. In caso di interventi che violano tali vincoli, può essere disposta la demolizione.
È quanto accaduto al proprietario di un villino che è stato costretto alla demolizione di una parte dell’immobile, come disposto da una recente emessa dal Tar (Tribunale amministrativo regionale) per il Lazio. Presso l’immobile era stato eseguito un intervento specifico per il miglioramento dell’efficienza energetica, poi valutato, però, come una violazione delle norme vigenti.
Cappotto termico, quando i lavori possono essere ritenuti un abuso edilizio: la sentenza del Tar
La sentenza del TAR Lazio, n. 17984/2024, ha disposto la demolizione di parte di un villino, valutata come abuso edilizio poiché violava la normativa urbanistica e paesaggistica vigente nell’area in cui l’edificio si trova.
Nello specifico, come riportano alcune fonti tra cui il sito Immobiliare.it, il proprietario dell’immobile aveva eseguito dei lavori per il miglioramento dell’efficienza energetica che prevedeva l’installazione di un rivestimento delle facciate in pietra locale, come cappotto termico per l’isolamento delle pareti in modo da impedire la dispersione di calore nei mesi più freddi e il surriscaldamento durante l’estate. I lavori, però, hanno portato ad un contenzioso legale perché ritenuti dall’amministrazione locale come una violazione delle normative imposte nell’area interessata che impediscono modifiche dell’aspetto esteriore degli immobili.
Sul caso si è espresso il Tar del Lazio che ha ordinato la demolizione della opere edilizie effettuate nel villino poiché abusive in quanto l’intervento avrebbe comportato un incremento del volume dell’edificio, per via dell’ispessimento delle pareti mediante l’installazione del cappotto termico, ma anche la violazione delle distanze minime imposte dagli edifici vicini, considerato l’aumento del volume, ed, infine, la trasformazione estetica dell’edificio che avrebbe compromesso l’armonia paesaggistica della zona.
Questa sentenza del Tar, dunque, ricorda ai proprietari di immobili che quando si effettuano dei lavori, anche se per il miglioramento dell’efficienza energetica, bisogna sempre tenere conto delle eventuali norme urbanistiche e paesaggistiche vigenti nella zona in cui si trova l’edificio. Se queste vengono violate, come accaduto nel caso di specie, può essere stabilita la demolizione delle parti ritenute abusive, oltre alle sanzioni amministrazioni previste. Se, invece, la violazione viene ritenuta grave si può incorrere in una responsabilità penale.