Ecobonus al 65%: arriva la detrazione? Tutti i vantaggi

Tra gli emendamenti alla Legge di Bilancio, alcuni propongono di riportare la detrazione fiscale dell’Ecobonus al 65%, invece del 50%.

Le bozze della Legge di Bilancio prevedono una riduzione dell’Ecobonus al 50% ma diversi emendamenti, presentati alla Camera da diversi schieramenti politici, propongono il ripristino dell’aliquota al 65% per lo sgravio fiscale previsto dalla misura.

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Novità Ecobonus, la novità nella Legge di Bilancio a vantaggio dei cittadini – Notizie.com

L’Ecobonus è un’agevolazione fiscale riconosciuta per gli interventi edilizi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici, permettendo un risparmio di energia che va a beneficio del consumatore e dell’ambiente. Da qui il nome di Ecobonus. L’agevolazione è stata introdotta dalla Finanziaria del 2007 e oggi è disciplinata dall’articolo 14 del decreto legge 63/2013.

Il bonus consiste in una detrazione fiscale dall’Irpef o dall’Ires, a seconda che si tratti di redditi delle persone fisiche o delle società che attuano l’intervento edilizio, su abitazioni private o edifici commerciali. La detrazione fiscale, come avviene per questo tipo di agevolazioni, è ripartita in 10 rate annuali dello stesso importo. L’ammontare della detrazione cambia se l’intervento edilizio riguarda una singola unità immobiliare o edifici condominiali. Si tiene conto anche dell’anno in cui l’intervento è effettuato.

Perché l’Ecobonus è importante e quali conseguenze avrà lasciarlo al 65%

L’Ecobonus è stato rinnovato di anno in anno dai vari governi. Si tratta, infatti, di un incentivo importante non solo per l’efficientamento energetico degli edifici ma anche per la ristrutturazione di un patrimonio immobiliare molto vetusto come quello italiano. Prima ancora che per esigenze ambientali, il rifacimento di numerosi vecchi edifici è la sfida cruciale dei prossimi anni. Poiché il consumo di suolo è già piuttosto elevato nel nostro Paese, recuperare il patrimonio immobiliare, sia abitativo che commerciale, è fondamentale.

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Perché l’Ecobonus è importante e quali conseguenze avrà lasciarlo al 65% – Notizie.com

Le detrazioni fiscali ai lavori edilizi, dunque, rappresentano uno strumento molto utile. Inoltre, aiutano l’Italia a stare al passo con le politiche ambientali europee. Ecco perché diverse forze politiche hanno presentato emendamenti per riportare l’Ecobonus al 65% di detrazione sulle spese sostenute, invece del 50% introdotto nella bozza della Legge di Bilancio 2025.

Il regime attuale dell’agevolazione prevede che fino al 31 dicembre 2024 si possa chiedere la detrazione fiscale al 65% sulla maggior parte degli interventi edilizi per l’efficientamento energetico degli edifici. Mentre per alcuni tipi di interventi è prevista una detrazione al 50%: acquisto e posa di finestre con infissi, di schermature solari e di impianti di climatizzazione invernale con generatori alimentati da biomasse combustibili. L’aliquota ridotta si applica anche alla sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione di classe A o con impianti dotati di generatori alimentati da biomasse combustibili. Si applica, invece, l’aliquota maggiore se le caldaie di classe A hanno anche sistemi di termoregolazione evoluti.

Per gli interventi sulle parti comuni dei condomini sono previste detrazioni maggiori, al 70% e al 75%, quando si raggiungono determinati indici di prestazione energetica. Le detrazioni salgono all’80% e all’85% in caso di riduzione del rischio sismico.

Cosa prevedono gli emendamenti sull’Ecobonus

Gli emendamenti alla Legge di Bilancio sull’Ecobonus, presentati da Forza Italia, Lega, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, prevedono una rimodulazione dell’agevolazione. Nel 2025, per le prime case, le altre abitazioni e per gli immobili non residenziali, l’aliquota resterebbe al 65%, invece di passare al 50% e 36%.

Mentre negli anni 2026 e 2027, l’Ecobonus scenderebbe al 36% per le prime case e al 30% per le altre abitazioni e gli immobili non residenziali, come previsto dalla Legge di Bilancio.

La decisione sugli emendamenti è rimessa ora al Parlamento.

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