Ucraina, la telefonata di Scholz a Putin, la dura reazione di Zelensky e la posizione di Trump: cosa succederà tra Mosca e Kiev?

Guerra in Ucraina: la telefonata di Scholz a Putin e la polemica di Zelensky: “Non ci sarà un accordo Minsk 3. Vogliamo una pace vera”. 

Una telefonata fatta con l’intento di mediare, rischia invece di diventare un problema nei negoziati tra Russia e Ucraina. È avvenuta ieri, venerdì 15 novembre, tra il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il capo del Cremlino Vladimir Putin. È la prima dall’inizio della guerra e ha scatenato prontamente la dura reazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky: “Un favore a Mosca”. 

Vladimir Putin e Olaf Scholz con uno sfondo della guerra in Ucraina
Ucraina, la telefonata di Scholz a Putin, la dura reazione di Zelensky e la posizione di Trump: cosa succederà tra Mosca e Kiev? (Ansa Foto) – notizie.com

In un’intervista a Radio Ucraina, ha dichiarato che per Putin “è vantaggioso sedersi” al tavolo dei negoziati, “ma non è vantaggioso negoziare”. Zelensky ha ribadito la posizione di Kiev: non arriverà mai una capitolazione e i territori sottratti devono tornare all’Ucraina. Per il capo del Cremlino è “vantaggioso concordare alcune condizioni di capitolazione da parte nostra, ma nessuno glielo permetterà”. 

Zelensky: “Da Putin solo parole, vuole indebolire il suo isolamento”

La chiamata “apre un vaso di Pandora”. Secondo Zelensky arriveranno altre telefonate e solo parole. “È quello che Putin ha sempre desiderato, è fondamentale per lui indebolire il suo isolamento e quello della Russia”. Proprio i colloqui sono sempre stati la strategia di Putin, che nel corso degli anni gli hanno permesso “di evitare di cambiare la sua strategia o di fare qualsiasi cosa, che è ciò che ha portato a questa guerra”. 

Minsk 3 non ci sarà: “abbiamo bisogno di una pace vera”, conclude Zelensky. La telefonata tra Scholz e Putin sarebbe stata concordata in pochissimo tempo, come riferito dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. I due leader avrebbero parlato della fine della guerra. Tra loro i contrasti sono profondi. Come dichiarato da Peskov al giornalista Pavel Zarubin, nel corso della telefonata Putin ha sottolineato a Scholz la posizione della Russia e le possibili prospettive per risolvere il conflitto. I due hanno discusso di iniziative di pace che il Cremlino propone: un accordo di pace è possibile solo se l’Europa e Zelensky riconosceranno la nuova realtà territoriale. A sua volta, Scholz ha ribadito la posizione dell’Europa.

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Zelensky: “Da Putin solo parole, vuole indebolire il suo isolamento” (Ansa Foto) – notizie.com

Una reazione è arrivata anche dall’ex premier britannico Boris Johnson su X: “Temo che Volodymyr Zelensky abbia pienamente ragione. Rischiamo di tornare al terrificante formato franco-tedesco Normandia, che trattava Russia e Ucraina come interlocutori ugualmente validi in una disputa interna”. Non è così e la realtà non può essere tradita: Kiev è innocente e Putin l’ha invasa.

Diventerà cruciale il ruolo del neo presidente eletto Donald Trump nei risvolti della guerra in Ucraina. Una telefonata con Putin avvenuta l’11 novembre, è emerso che entrambi i leader sono pronti a lavorare insieme per riportare la pace in Europa. E proprio su questo è intervenuto il cancelliere tedesco Olaf Scholz, dichiarando che la posizione di Trump è “più sfumata” di quanto si pensi. Lo stesso Zelensky ha dichiarato di puntare sul tycoon nella speranza di una sua mediazione per porre fine al conflitto.

La guerra deve finire”, ha affermato anche Donald Trump, dopo che la Germania ha fatto il suo tentativo di mediazione. Mosca attende le proposte del tycoon per risolvere il conflitto in Ucraina. Per la verità, la comunità internazionale attende di conoscere la posizione del neo presidente eletto negli Usa, non solo su Russia e Ucraina, ma anche sul Medio Oriente. Intanto Scholz ha in programma una telefonata anche con Volodymyr Zelensky.

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