Escalation di aggressioni agli insegnanti in Italia: 46 in tre mesi: “Percorsi di recupero per gli adulti”

Insegnanti aggrediti: i dati allarmanti del Ministero dell’Istruzione e il caso di Castellammare di Stabia: “Educare al rispetto e alla responsabilità”.

Quarantasei insegnanti, presidi, collaboratori scolastici e amministrativi aggrediti nei primi tre mesi del 2024. Il dato arriva dal Ministero dell’Istruzione e del Merito ed è aggiornato al 29 marzo.

Scuola di Castellammare di Stabia dov'è stata aggredita l'insegnante
Escalation di aggressioni agli insegnanti in Italia: 46 in tre mesi: “Percorsi di recupero per gli adulti” (Ansa Foto) – notizie.com

Se i ragazzi non conoscono i limiti, la soluzione è inasprire le regole o aumentare le punizioni”. A dichiararlo è Giuseppe Lavenia, psicoterapeuta e presidente dell’Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche, descrivendo come “fotografia drammatica” la situazione in molti istituti italiani.

Ogni due giorni, il personale scolastico è vittima di violenza. L’ultimo caso si è verificato a Castellammare di Stabia (Napoli) sul quale indagano i carabinieri della compagnia di Torre Annunziata e anche il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha annunciato un’ispezione più approfondita.

Il 14 ottobre, una trentina di genitori ha fatto irruzione nel plesso Catello Salvati dell’Istituto scolastico Panzini, nel quartiere di Scanzano della cittadina Vesuviana, ed ha aggredito un’insegnante di sostegno di trent’anni, accusandola di presunti abusi nei confronti degli alunni. I genitori sostengono di aver visionato chat, foto e video circolati nelle chat. Ma gli investigatori non escludono una possibile rappresaglia dopo una nota nei confronti di un alunno sorpreso a fumare nei bagni.

Lavenia (Di.Te): “Insegnare agli adulti l’importanza di diventare un modello positivo”

I limiti si imparano in famiglia, attraverso l’esempio degli adulti”, dichiara Lavenia commentando il dato del Ministero. “Ogni volta che giustifichiamo un comportamento violento, o peggio, che siamo noi i primi a infrangere i confini del rispetto, trasmettiamo un messaggio pericoloso: i limiti con contano”. 

Il problema della violenza riguarda anche i genitori: “Forse dovremmo iniziare a parlare di percorsi di recupero per gli adulti, per aiutarli a riscoprire l’importanza di essere un modello positivo”. E non si risolve nelle aule: “Non servono nuove regole o pene più severe. Serve tornare alle basi: educare al rispetto, al senso del limite e alla responsabilità. I ragazzi non hanno bisogno di muri più alti, ma di radici più profonde”.

Nessuno tocchi gli insegnanti, la scuola è un luogo sacro, dove si costruisce democrazia e libertà”. Sul caso di Castellammare di Stabia è intervenuto anche il coordinatore nazionale di Gilda degli insegnanti, Vito Carlo Castellana. “Quanto accaduto è un atto che sa di barbarie e non deve restare impunito. Dobbiamo garantire prioritariamente la sicurezza di docenti e studenti”.

Ogni forma di violenza è inammissibile e contraria alla dignità umana, senza eccezioni. Come cristiani e cittadini, siamo chiamati a ripudiare qualsiasi gesto di aggressione e a ricordare che solo il rispetto reciproco può costruire una società giusta e pacifica”. Così, in una nota Monsignor Francesco Alfano, arcivescovo di Sorrento-Castellammare di Stabia.

So che quanto accaduto ha provocato smarrimento, turbamento e domande difficili nella vostra comunità. In questo momento desidero esprimere vicinanza a tutti voi e a chi è stato coinvolto in questa dolorosa vicenda”, ha aggiunto. “Invito tutti a un atteggiamento di prudenza e responsabilità in particolare i genitori coinvolti”.

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