Le basi della missione Onu Unifil sono state ripetutamente colpite oggi: tra di esse anche la struttura dove è di stanza il contingente italiano.
Una base Unifil italiana è stata nuovamente attaccata in Libano. La struttura è stata colpita da 8 razzi: fortunatamente nessun soldato è rimasto ferito, anche se alcuni militari italiani sono rimasti sotto osservazione.
L’attacco alla base italiana rappresenta solo uno dei tre incidenti registrati in queste ore nell’area dove è in corso il confitto tra Israele e l’organizzazione paramilitare islamista sciita e antisionista libanese Hezbollah. Stando alle prime ricostruzioni ad attaccare basi e mezzi delle Nazioni Unite sarebbero stati proprio i miliziani. Nelle scorse settimane, invece, le strutture della missione Onu sono finite sotto i colpi, più o meno incidentali, dell’esercito israeliano.
“È intollerabile che ci siano attacchi e non possiamo tollerare che gli errori si ripetano con questa frequenza. – ha detto il Ministro della Difesa Guido Crosetto – Vanno date disposizioni chiare e inequivocabili alle forze che operano sul campo. Mi auguro che sia stato fatto dal nuovo Ministro come fatto dal vecchio”. Sulla vicenda è intervenuto anche il Ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Gli israeliani hanno garantito la sicurezza dei nostri militari. Non siamo nemici di nessuno, siamo lì per garantire la pace”.
Colpito il quartiere generale del contingente italiano
Nel dettaglio, ben 8 razzi da 107 millimetri hanno colpito il quartiere generale del contingente italiano e del settore ovest di Unifil a Shama, nel sud del Libano. Qui è di stanza, dallo scorso agosto, la Brigata Sassari. I razzi hanno colpito alcune aree all’aperto ed il magazzino ricambi della base. In quel momento non era presente alcun soldato. Come già accennato 5 militari italiani sono sotto osservazione nell’infermeria della base e le loro condizioni non destano particolari preoccupazioni.
Unifil ha fatto sapere che “sebbene (i razzi, ndr) abbiano causato gravi danni all’officina, nessun peacekeeper è rimasto ferito. Questa è stata la seconda volta che questa base Unifil è stata colpita dagli scontri in corso nella zona in meno di una settimana. Un proiettile di artiglieria da 155 mm ha colpito la base il 15 novembre”. Sempre oggi altri due attacchi sono stati segnalati dalla stessa missione Onu.
Feriti 4 caschi blu ghanesi in un altro attacco
4 caschi blu ghanesi in servizio hanno riportato ferite quando un razzo ha colpito la loro base Unp 5-42, a est del villaggio di Ramyah. Inoltre, quando una pattuglia Unifil stava attraversando una strada a nord-est del villaggio di Khirbat Silim, una persona armata ha sparato direttamente contro il mezzo. In questo caso non si segnalano feriti ma le Nazioni Unite hanno avviato indagini su ciascuno degli incidenti ed ha informato le forze armate libanesi.
Secondo l’Idf, ovvero l’esercito israeliano, i razzi contro le basi Unifil sarebbero stati lanciati da Hezbollah. In particolare, la struttura Unp 5-42 sarebbe stata colpita da razzi lanciati dall’area di Deir Aames durante un bombardamento nel nord di Israele alle 9 e 50 del mattino. “Il modello di attacchi regolari, diretti o indiretti, contro i peacekeeper deve cessare immediatamente. – ha ricordato l’Onu – Qualsiasi attacco è una flagrante violazione delle leggi internazionali e della risoluzione 1701, che costituisce la base dell’attuale mandato dell’Unifil”.