Occorre fare attenzione quando si stipula un atto dal notaio, perché se non paga l’imposta dovuta le parti contraenti restano responsabili.
Si tratta di una norma già contenuta nelle leggi vigenti e che i giudici hanno applicato, come previsto dal legislatore. In caso di atto redatto davanti a un notaio e per il quale è richiesto il versamento di un’imposta, non basta consegnare le somme dovute al notaio stesso. Se questi è inadempiente, ne rispondono le parti contraenti.
È quella che nel linguaggio giuridico si chiama responsabilità solidale o in solido e prevede che due o più soggetti siano obbligati alla stessa prestazione. Ad esempio, quando più debitori sono tutti obbligati all’adempimento di un debito, a prescindere dalla ripartizione tra loro. Uno può essere obbligato a pagare per tutti, se gli altri sono inadempienti. In un secondo momento, il debitore che ha pagato potrà chiedere agli altri la restituzione di quanto gli è dovuto.
Questo principio vale anche per le parti che hanno stipulato un atto che richiede l’intervento di un notaio. Per le imposte sull’atto le parti restano responsabili, anche se hanno consegnato il denaro per il pagamento al notaio. È quanto hanno stabilito i giudici in diverse sentenze, anche recenti.
Imposte sugli atti del notaio, le parti restano responsabili
Il caso è sorto a seguito del mancato pagamento da parte di un notaio delle imposte di registro, ipotecaria e catastale per un atto registrato dallo stesso notaio, per il quale aveva ricevuto delle somme di denaro dalle parti contraenti. Con la stipula formale dell’atto davanti al professionista e la consegna allo stesso del denaro per pagare le imposte sull’atto, i contraenti erano sicuri di aver assolto ogni obbligo. Questo, però, non è avvenuto.
Non sono rari, purtroppo, i casi di notai che ricevono denaro dai propri clienti per registrare gli atti e pagare le relative imposte ma che non adempiono i loro doveri. La responsabilità sulle imposte dovute resta a carico dei clienti del notaio, ai quali il Fisco può chiedere il pagamento, nonostante abbiano già versato il denaro al professionista. Quindi, i clienti possono essere costretti a pagare le stesse somme due volte: prima al notaio e poi all’Agenzia delle Entrate. In un secondo momento, potranno chiedere al notaio la restituzione delle somme indebitamente trattenute. Il notaio sarà penalmente responsabile per la sua condotta.
Queste norme sono state ribadite in una recente ordinanza della Corte di Cassazione, la numero 26800 del 15 ottobre 2024. Il caso riguardava due società che avevano stipulato un atto di compravendita di un immobile davanti a un notaio, come prevede la legge. Al momento della stipula, le società avevano consegnato al notaio le somme per pagare sull’atto le imposte di registro, ipotecaria e catastale.
In seguito, il notaio aveva registrato l’atto entro il termine di 30 giorni ma non aveva versato le imposte. L’ufficio dove l’atto era stato registrato aveva, poi, notificato al notaio un avviso di liquidazione per il pagamento delle imposte dovute. Anche in questo caso, tuttavia, il notaio era rimasto inadempiente.
Non potendo riscuotere le somme spettanti, l’Agenzia delle Entrate ha chiesto il pagamento delle imposte alle società contraenti. Le società hanno fatto ricorso contro questa pretesa ma i giudici lo hanno respinto. La Cassazione ha ribadito che in questi casi si applica l’articolo 57 del DPR 131/1986 sull’imposta di registro, che prevede appunto al responsabilità solidale del pubblico ufficiale e delle parti contraenti dell’atto.