Quando a dicembre del 2018 gli dissero del tumore mai avrebbe immaginato quattro anni dopo di diventare il numero uno degli snowborder. “Dopo 12 trattamenti di chemio, piango dalla gioia”
Chi dice che i supereroi non esistono e sono solo frutto della fantasia della Marvel o della Disney, deve fare i conti con un “signore” che si chiama Maxence Parrot, per tutti Max, il re dello Snow, anzi dello Slopestyle, come spesso corregge lui stesso. Max è un ragazzone canadese nato il 6 giugno del 1994, con un nome che era tutto un programma, visto che evoca il ricordo di un Imperatore romano, considerato che Parrot senior, il papà di Max, era fissato con i romani. Ebbene, questo canadese che ha il nome di un Imperatore romano, ha vinto l’oro alle Olimpiadi di Pechino, nello Snowboard, specialità Slopstyle, la parte estrema e allo stesso tempo artistica dello sci. Ma non è tanto questa la cosa che colpisce, no il colpo al cuore è che Max ha ottenuto un risultato sportivo eccezionale dopo aver vissuto e attraversato l’inferno negli ultimi anni a causa di un tumore.
Il Canada, che per via della battaglia al virus sta attraversando un momento delicato e complicato, si è fermato per le gesta di Max. La sua medaglia e la sua storia ha emozionato il paese e tutto il mondo. Max Parrot ha vinto la medaglia d’oro nella gara di Slopestyle, ma quello che più colpisce è la sua vera battaglia, la sua più grande vittoria ottenuta sul cancro. Nel 2018, a pochi mesi dalla medaglia d’argento conquistata alle Olimpiadi di PyeongChang, a Parrot viene diagnostica un linfoma di Hodgkin, un tumore del sistema linfatico. I dottori gli avevano detto che, per quanto fosse avanzato, poteva rischiare di morire, con la possibilità di non poter arrivare a un anno. E invece è andata in tutt’altro modo.
“Fare 12 trattamenti di chemio è stata dura, ma l’oro ripaga di tutta la sofferenza”
In quel momento, era il 14 dicembre del 2018, per Max (che ha girato un documentario su questa vicenda) fu una battuta d’arresto che non ha però scalfito il talento del canadese, e tantomeno la sua determinazione nel ritornare a gareggiare. Un carattere d’acciaio. Nel luglio del 2019, Parrot riesce a sconfiggere il cancro e torna presto a gareggiare ad alti livelli, vincendo tre gare degli X Games (la celebrazione commerciale dello Snow dove sponsor e atleti più forti competono a livelli pazzeschi) nello stesso anno e nel 2020 nella specialità Big Air e Slopestyle.
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Non sta nella pelle Max e a fine gara esplode con un pianto liberatorio e di gioia: “Attraversando quella battaglia contro il cancro, mi sono reso conto di quanto io sia fortunato nell’essere ancora vivo e nel vivere la mia passione per lo snowboard. Prima della malattia arrivavo alle gare con una forte ansia, che mi faceva sentire molta pressione addosso, ora apprezzo il viaggio, e sono arrivato a questa Olimpiade con la serenità e la gioia di gareggiare nello sport che amo. E’ stato un incubo, ho fatto 12 trattamenti di chemioterapia non è stato facile, adesso ne parlo con tranquillità, ma è stata dura e vincere l’oro alle Olimpiadi è una gioia incredibile, quasi surreale, non so se è successo per davvero”. Uno spirito che ha portato in pista, salendo sul gradino più alto del mondo. E facendo commuovere il mondo intero. Max è davvero un supereroe ed è reale.