Consumatori a rischio a causa di un salume contaminato da salmonella. Il prodotto non va mangiato ma riportato al punto vendita.
Si allunga la lista dei richiami alimentari con un nuovo prodotto che tutti noi mangiamo. Il pericolo per la salute è reale, scopriamo quale marchio e lotto è stato interessato dal ritiro per evitare di consumare un alimento potenzialmente dannoso.
Le segnalazioni del Ministero della Salute sono quasi quotidiane e sottolineano come la situazione sia molto delicata. Chissà quanto spesso portiamo in tavola prodotti contaminati senza saperlo perché non si è fatto caso ai richiami alimentari comunicati nei negozi e sul sito del Ministero. Eppure la nostra salute è in pericolo, non possiamo ignorare un problema reale che potrebbe portare ad un ricovero in ospedale o addirittura alla morte. Le persone maggiormente a rischio sono i bimbi molto piccoli, gli anziani e, in generale, i soggetti fragili come chi ha il sistema immunitario compromesso.
Le contaminazioni colpiscono in maniera leggera i consumatori sani causando mal di pancia, nausea o vomito ma nelle persone deboli possono provocare serie conseguenze. Parliamo nella maggior parte dei casi di salmonella, Escherichia Coli o altri batteri che possono proliferare per una cattiva conservazione o problemi nella produzione. Vengono segnalati, poi, richiami anche per la presenza di allergeni non dichiarati (pericolosissimi per chi ha allergie), di frammenti di vetro o plastica e altri rischi biologici. L’attenzione deve essere massima, scopriamo qual è stato l’ultimo prodotto oggetto di ritiro.
Il Ministero della Salute comunica il richiamo di un salume per rischio microbiologico
In data 26 novembre il Ministero dalla salute ha aggiunto alla lista dei richiami alimentari il prodotto Luganega, a base di carne da consumare previa cottura del marchio Meggio Roberto e C. Il lotto di produzione ritirato dagli scaffali dei supermercati è 221024 e il marchio di identificazione è CE IT 9 334 L. La Luganega è stata prodotta nello stabilimento di Grigno, provincia di Trento. La data di scadenza sulla confezione contaminata da 150 grammi è 7 dicembre 2024.
Motivo del richiamo la possibile presenza di salmonella, batteri che provocano infezioni gastrointestinali. Tra i sintomi della contaminazione febbre, crampi addominali, diarrea, vomito ma in soggetti fragili si possono manifestare forme cliniche più gravi. La salmonella può provocare anche febbre, dolori articolari, mal di testa e feci verdi. I sintomi compaiono dopo circa 12/72 ore dall’ingestione del cibo contaminato.
Le infezioni invasive possono causare polmonite, endocardite, pielonefrite nonché meningite, osteomielite e artrite settica. Capiamo bene come sia fondamentale evitare di consumare il prodotto contaminato. I consumatori che lo hanno comprato possono riportarlo presso il punto vendita di acquisto e chiedere il rimborso della spesa (non è necessario presentare lo scontrino). Ricordiamo l’importanza di controllare spesso la lista dei ritiri segnalati dal Ministero della Salute.