In Libano la tregua tra Israele ed Hezbollah sembra sempre più appesa ad un filo: intanto molte persone stanno provando a tornare a casa.
Nonostante il cessate il fuoco, in Libano l’emergenza non è finita. Nelle zone colpite dal conflitto rimangono macerie, case distrutte, ambulanze bruciate. A denunciarlo in queste ore è l’organizzazione Medici Senza Frontiere.
Nel governatorato della Bekaa e El Nabatieh, le cliniche mobili di Msf stanno fornendo assistenza medica, coperte, materassi e teli di plastica alle persone che stanno tornando nelle proprie case. “Macerie, ambulanze bruciate, case e negozi distrutti. – ha detto Itta Merete Helland-Hansen, coordinatrice di progetto di Msf nella Bekaa – È quello che stanno trovando nell’area della Bekaa, in Libano, i civili che stanno tornando nelle loro case nel sud e nell’est del Paese dopo l’inizio del cessate il fuoco“.
Nuovi raid dell’Idf contro Hezbollah
Le cliniche mobili di Medici Senza Frontiere nei governatorati della Bekaa e El Nabatieh stanno supportando la popolazione. Fornendo assistenza sanitaria di base e distribuendo beni non alimentari. Come coperte, materassi o teli di plastica, essenziali per proteggersi dal freddo invernale. Intanto nuovi allarmi stanno arrivando in queste ore dal sud del Libano. In un costante rimpallo di responsabilità tra Israele ed Hezbollah.
L’esercito israeliano (Idf) ha riferito che aerei da combattimento hanno attaccato dei lanciarazzi di Hezbollah nell’area di Sidone. Lì sarebbe stata rilevata un’attività terroristica, ed è stato attaccato anche un impianto di produzione missilistica dei paramilitari filoiraniani in profondità nel Libano. L’Idf ha anche avvisato la popolazione che il coprifuoco verrà imposto nuovamente nel Libano meridionale. Gli Stati Uniti hanno invece nominato il maggiore generale Jasper Jeffers, Special Operations Command Central (Soccent), per il monitoraggio della tregua.
Msf: “Edifici completamente ridotti in macerie”
“Abbiamo visitato alcune città e villaggi che sono stati pesantemente colpiti dalla guerra. – ha spiegato ancora Itta Merete Helland-Hansen – Deve essere duro per chi torna a casa vedere tanta distruzione. Ci sono molti edifici completamente ridotti in macerie, di altri è rimasto solo lo scheletro. I luoghi dove una volta c’era una farmacia, un barbiere, un salone per matrimoni, in cui le persone vivevano la loro vita quotidiana e realizzavano i loro sogni, oggi sono completamente distrutti. Non ci sono più case”.
Secondo il racconto della rappresentante di Medici Senza Frontiere, ci sarebbero anche ambulanze attaccate e bruciate. “Ho parlato con alcuni soccorritori che hanno perso i loro colleghi, soccorritori che sono stati uccisi. – ha concluso – Dopo aver visto questa situazione, risulta chiaro che, nonostante il cessate il fuoco, l’emergenza umanitaria è tutt’altro che finita”.