Delitto di Giulia Cecchettin, domani è il giorno della sentenza per Filippo Turetta: si va verso l’ergastolo

Domani, 3 dicembre, è il giorno della sentenza su Filippo Turetta colpevole dell’omicidio di Giulia Cecchettin uccisa l’11 novembre del 2023.

Il procedimento nei confronti del reo confesso è partito a settembre davanti alla Corte d’Assise di Venezia con l’imputato che non era presente alla prima udienza.

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Sentenza Filippo Turetta, domani la decisione dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin (ANSA FOTO) Notizie.com

Si va verso l’ergastolo, salvo colpi di scena, come richiesto al termine della requisitoria dalla Procura. Ergastolo comminato già ad Alessandro Impagnatiello, protagonista di un’altra pagina di cronaca nera, responsabile dell’uccisione di Giulia Tramontano. Due casi differenti, con probabili epiloghi identici.

Filippo Turetta è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, crudeltà ed efferatezza. Inoltre su di lui ci sono capi d’accusa per sequestro di persona, occultamento di cadavere e anche stalking. Il giovane ha confessato l’omicidio dopo che aveva tentato una fuga in Germania per far perdere le sue tracce e quelle di Giulia.

Le tappe del processo a Filippo Turetta

Turetta ha rinunciato all’udienza preliminare davanti al gup, fissata per il 16 e il 18 luglio scorsi, accettando di andare direttamente a processo in Assise. In merito a questa scelta l’avvocato della difesa, Giovanni Caruso, aveva sottolineato: “La decisione consegue a un percorso di maturazione personale del gravissimo delitto commesso e alla volontà che la giustizia faccia il suo corso nei tempi più rapidi possibili e nell’interesse di tutti”.

Il processo a Filippo Turetta ha vissuto altre tappe da settembre a oggi. Come già accennato, la prima udienza si è tenuta all’interno della Cittadella della Giustizia di piazzale Roma a Venezia con il reo confesso assente e la presenza delle parti civili. Si è così stilato il calendario che ha portato fino alla sentenza di domani.

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Le tappe del processo a Filippo Turetta (ANSA FOTO) Notizie.com

Nella seconda udienza Turetta ha presentato un memoriale ed è stato interrogato dagli avvocati, ricostruendo così le tappe che hanno portato all’omicidio di Giulia Cecchettin. Lunedì 25 novembre è stato il momento della requisitoria con la quale il pubblico ministero ha messo fine al dibattimento e formulato le richieste all’organo giudicante.

Requisitoria conclusa con il pm Andrea Petroni che ha chiesto l’ergastolo specificando come nell’omicidio ci siano state premeditazione e crudeltà oltre allo stalking. Non ha proposto nessuna alternativa a quella che dovrebbe essere la pena massima per il colpevole del femminicidio.

Domani arriverà la sentenza. La difesa ha sottolineato come: “L’ergastolo è da molto tempo ritenuto una pena inumana e degradante. Filippo Turetta non è Pablo Escobar”.

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