Le sue parole su Zaniolo hanno scatenato il caos sul web, ma lei risponde senza mezzi termini e approfondisce il concetto
Un caos senza fine. Milena Bertolini, commissario tecnico della nazionale femminile di calcio, durante la trasmissione 90° Minuto aveva criticato duramente Nicolò Zaniolo, espulso nei minuti di recupero della partita contro il Genoa all’Olimpico per le proteste contro l’arbitro Abisso dopo l’annullamento del suo gol: “Emotivamente il ragazzo ha delle difficoltà, va aiutato, va educato. Poi, in quel caso, l’arbitro doveva fare la sua parte, ma non per questo giustifico l’atteggiamento di Zaniolo“.
Le frasi dell’allenatrice della nazionale femminile di calcio non sono affatto piaciute ai tifosi della Roma che per tutto il giorno le hanno riprese e fatte rimbalzare sui social, con tanto i hashtag a presa in giro “Zaniolo va educato”. Una cosa che è montata a tal punto che la ct ha dovuto rimettere mano al suo concetto e tentare di approfondirlo, spiegando ai tifosi della Roma cosa volesse dire in realtà. “Sono profondamente dispiaciuta per i risvolti negativi che le mie parole su Zaniolo stanno assumendo – ha detto il tecnico all’Ansa -. Aver estrapolato una piccola parte di quanto ho espresso, senza ascoltare interamente tutto il mio pensiero nella sua complessità, può aver contribuito a generare l’equivoco e per questo ritengo utile fare chiarezza”.
“Quando ho parlato di educazione intendevo comprensione per la frustrazione”
“Ho tentato di spiegare – riprende Bertolini – che la frustrazione di Zaniolo per l’annullamento del gol segnato meritava una maggiore attenzione e una maggiore comprensione, così come l’abbraccio affettuoso di Mourinho ha dimostrato in modo evidente. Ho sottolineato che, pur non intendendo giustificare le sue parole, si sarebbe dovuto comprendere la specifica situazione, senza punirlo oltremisura”.
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Non arretra l’allenatrice della nazionale femminile di calcio e insiste anche se la sua sembra più una marcia indietro: “Come tutti i ragazzi giovani, ritengo che anche Zaniolo vada aiutato e guidato nella gestione degli aspetti emotivi cioè nella gestione delle naturali difficoltà, delle frustrazioni e delle presunte ingiustizie che si possono vivere dentro una partita. Quando ho parlato di educazione mi riferivo a questi aspetti, strettamente legati alla crescita calcistica. Lungi da me giudicare altri aspetti personali. Nicolò è un grande talento e un patrimonio del calcio italiano e soprattutto un ragazzo che tra l’altro a me pare estremamente sensibile e generoso”. Povera Bertolini, finita nel tritacarne del web, e ha dovuto spiegare un concetto abbastanza semplice da capire senza dover scatenare il caos sul web.