L’INVALSI ha proposto, presso l’Archivio di Stato di Roma, i risultati dell’indagine internazionale IEA TIMSS che mostrano come in Italia ci sia ancora grande divario tra nord e sud.
Uno studio che ci invita a riflettere su cosa non funziona all’interno del nostro paese dal punto di vista accademico, fin a iniziare dalle scuole primarie.
L’indagine va a valutare le competenze in matematica e scienze degli studenti e ha una cadenza quadriennale. Hanno partecipato a questo approfondimento 64 paesi e otto entità subnazionali con coinvolte circa 12mila scuole e 360mila studenti per il quarto anno di scolarità e 300mila alunni per 9mila istituti per l’ottavo.
Per quanto riguarda l‘Italia invece il campione si è mosso a livello nazionale, da nord a sud passando per il centro, con un totale di 150 scuole e 4mila studenti di primaria e altrettanti della secondaria di I grado. Ma cosa dicono i risultati? Quello che è emerso da questa situazione, e che ha preoccupato di più, è il divario tra nord e sud che ancora si fa persistente. Altro spunto di riflessione ha mostrato che i maschi sono più bravi delle femmine in matematica.
Studenti italiani, divario tra nord e sud: perché?
Daniele Grassucci di Skuola.net ha commentato questo studio sulle scuole, specificando: “In alcuni segmenti in realtà siamo sopra media Europea, in altri in linea. Il problema è che solo una parte del paese è significativamente sopra la media, un’altra parte e cioè il sud è sotto media in maniera pesante. Questo non lo vediamo, purtroppo, solo sulla matematica. Questo studio ci restituisce un quadro in cui non siamo così messi male come ci aspetteremmo sulla matematica a dato medio, ma siamo messi male sulle grandi differenze tra nord e sud e anche tra ragazzi e ragazze che vanno a confermare degli stereotipi in materia”.
Ma da cosa dipende questo divario tra nord e sud? “Ci sono fattori organizzativi e culturali. Le scuole del nord, lo vediamo dai testi INVALSI, performano meglio di quelle del centro del sud in tutte le materie. Al nord c’è un sistema scolastico che tende a funzionare meglio, ma anche dei contesti familiari più agevolati. La stessa INVALSI dice che gli studenti che vanno meglio vivono in contesti economico sociali più elevati. A nord hai due fattori e cioè scuole che tendono a funzionare meglio e famiglie più ricche, che danno quindi un vantaggio competitivo importante. Le scuole del nord in cui sono più in difficoltà è dove ci sono studenti di origine non italiana, e non è ovviamente quello il problema, ma legato a condizioni economiche più svantaggiate”, spiega l’esperto.
Sul perché i ragazzi sono più bravi in matematica delle ragazze spiega: “Sulla matematica i maschietti vanno meglio delle femminucce, come in altri paesi ma più marcata qui, possiamo dire che si tratta di un tema culturale. Le ragazze non sono incoraggiate ad andare bene in matematica, battono sempre i ragazzi tranne che in questa materia. C’è un preconcetto culturale che alimenta il deficit in cui viene sottolineato che se sei una ragazza non hai bisogno di fare bene in quelle materie perché poi non ti serviranno a livello professionale”.