L’ex attaccante di Brescia e Piacenza ha commentato le parole di Paolo Di Canio che aveva attaccato i ventenni di oggi per le pose dopo i gol: “Ai nostri tempi dopo tre partite fatte bene non eri nessuno”.
“I ventenni di oggi pensano a fare gol solo per fare delle scenette subito dopo“. Queste le parole dure di Paolo Di Canio durante l’ultima puntata di Sky Calcio Club. L’ex attaccante di Lazio e Juventus ha attaccato i calciatori di oggi, interessati più all’estetica che non alla sostanza. L’attuale opinionista televisivo ha portato l’esempio di Vlahovic, uno dei pochi a esultare come gli attaccanti di una volta.
È d’accordo anche Dario Hubner, massimo rappresentante della categoria. Intervenuto in esclusiva ai microfoni di Notizie.com, l’ex bomber di Cesena, Brescia e Piacenza ha condiviso in tutto e per tutte quelle che sono state le esternazioni di Di Canio domenica sera in tv.
“Non potevamo permetterci di fare i fenomeni”
Cambiano i tempi, è vero. Ma il discorso in questo caso riguarda il principio. Secondo Hubner non c’è la stessa fame che c’era un tempo: “Oggi è un calcio diverso, sappiamo che trenta anni fa i giovani dovevano fare tante presenze e tanti gol prima di essere considerati bravi. Adesso invece bastano poche prestazioni sopra la media per essere osannati da tutti. Ai nostri tempi non ci permettevamo di fare i fenomeni dopo tre partite giocate bene altrimenti arrivavano i ‘vecchi’ dello spogliatoio e ci davano due schiaffoni”.
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Poi un giudizio anche su Vlahovic, passato dalla Fiorentina alla Juventus appena due settimane fa: “Ha fatto benissimo a Firenze, appena arrivato alla Juve ha fatto gol. Ma io dico sempre che l’attaccante è bravo quando la squadra lo mette nelle condizioni di fare gol. Dusan fisicamente è molto forte, sbaglia pochi gol. Però per fare la differenza in una squadra così importante ci devono essere tutte le componenti affinché un attaccante possa rendere al massimo”.