Cecilia Sala, l’accordo Meloni – Trump. L’esperto: “Gli Usa ‘dimenticheranno’ di aver richiesto Abedini”

La visita di Meloni a Mar-a-Lago, la posizione internazionale dell’Iran tutta da rivedere in vista dell’insediamento di Donald Trump.

Gli eventi che hanno portato alla scarcerazione di Cecilia Sala si sono succeduti uno dopo l’altro in giorni concitati, durante i quali la famiglia della giornalista ha pregato per il suo ritorno a casa.

Un ritorno arrivato oggi, mercoledì 8 gennaio, all’aeroporto di Ciampino, dove la attendevano il fidanzato Daniele Raineri, i genitori Elisabetta Verroni e Renato Sala, la premier Giorgia Meloni e il ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Cecilia si è trovata in un gioco più grande di lei”. A parlare a Notizie.com è Matteo Giusti, giornalista di Limes, che conosce la cronista di Chora Media e Il Foglio e la definisce “molto preparata e brava, con una predilezione per i Paesi complessi e complicati come Iran e Afghanistan. Brava, soprattutto a comunicare”. 

Nel suo rilascio, “è innegabile che abbia avuto un peso la visita di Meloni nei giorni scorsi a Mar-a-Lago”, residenza in Florida di Donald Trump. “La concomitanza con il rilascio della collega fa capire che le due cose sono collegate. Non si può parlare di moto diretto, ma di gioco diplomatico”, commenta Giusti. “I conservatori hanno lanciato un messaggio alla Repubblica islamica”: meglio rilasciare Cecilia Sala, piuttosto che inimicarsi “l’amministrazione Trump nei prossimi quattro anni”. 

Cecilia Sala incontra Giorgia Meloni al suo ritorno a Ciampino
Cecilia Sala, l’accordo Meloni – Trump. L’esperto: “Gli Usa ‘dimenticheranno’ di aver richiesto Abedini” (Foto Social/Giorgia Meloni) – notizie.com

Ma un accordo è tale quando c’è qualcosa in cambio. Cosa c’è quindi, nelle intenzioni di Teheran? La prima ipotesi è che in cambio della liberazione di Cecilia Sala, l’Iran abbia barattato la giornalista con la promessa dell’Italia di non estradare Mohammed Abedini, l’ingegnere svizzero-iraniano arrestato a Malpensa pochi giorni prima che la giornalista venisse portata a Evin. Ma l’Iran ha smentito ufficialmente un collegamento tra le due vicende.

La visita di Meloni a Mar-a-Lago e le (vere) intenzioni dell’Iran

Il rilascio di Cecilia Sala è convenuto politicamente all’Iran anche per non inimicarsi l’Ue, “che dovrebbe avere una serie di investimenti in sospeso a Teheran. E anche nella speranza di veder alleggerite le pressioni internazionali e le sanzioni lunghe ormai 45 anni”.  Un gesto diplomaticamente opportuno, quindi, “ma non è vero che non è collegato alla visita di Meloni a Trump. Sono tasselli che vanno tutti insieme, ma senza una continuità ufficiale”. 

Il caso Abedini era sicuramente collegato a quello di Cecilia, ma al momento l’Iran ha preferito evitare l’isolamento internazionale totale. Teheran ha già troppi problemi con l’abbattimento dell’asse della resistenza e con la popolazione che, stanca degli ayatollah, vuole avvicinarsi all’Occidente – spiega a Notizie.com Matteo Giusti – Inoltre Israele sta per aprire una base per un blocco navale agli Huthi, unico alleato ancora attivo dell’Iran”. 

Intanto Abedini è recluso nel carcere di Opera in attesa che la Corte di Appello il 15 dicembre si pronunci sulla sua estradizione negli Stati Uniti. Nei giorni scorsi la Procura generale di Milano si è opposta ai domiciliari. “Col tempo gli Usa si dimenticheranno di aver richiesto Abedini e non verrà estradato”, è il commento del giornalista di Limes. “In questo modo avranno tutti una piccola vittoria e Cecilia più di tutti perché è tornata a casa”. 

Una vittoria, ma anche la soluzione migliore per tutti: gli Usa hanno fatto un passo indietro su Abedini nel periodo di passaggio tra l’amministrazione Biden e Trump. Con un presidente ormai alla fine dell’incarico e un altro che sta per insediarsi. In questo modo, “meriti e colpe non andranno a nessuno. La trattativa è stata portata avanti dagli Usa in quando Stato e non da un’amministrazione”. 

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