Squalo bianco in via d’estinzione, WWF: “Ecco perché è fondamentale per l’uomo”

Da diversi anni lo squalo bianco è in via d’estinzione, un animale molto importante per il nostro ecosistema anche se non ce ne rendiamo conto.

Vista la sua pericolosità, banalmente qualcuno potrebbe pensare che un’eventuale estinzione sia un bene. Non è affatto così, anzi i rischi sono davvero importanti.

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Squalo bianco in via d’estinzione (Notizie.com)

Stefano Moro, ricercatore della stazione zoologica Anton Dohrn e collaboratore WWF Italia e WWF Africa, a Notizie.com ha spiegato: “Ormai cinque anni fa abbiamo stimato per la prima volta l’andamento della popolazione degli squali bianchi nel Mar Mediterraneo, constatando come questa specie sia a rischio e oggi la situazione non è variata rispetto al passato. La situazione degli elasmobranchi nel Mediterraneo è in grave crisi, poi lo squalo bianco fa più notizia anche per il suo carisma”.

Ma perché questi animali sono così importanti? “Come tutti i predatori apicali, quelli in cima alla catena alimentare, lo squalo bianco vive dei meccanismi di controllo su tutto ciò che viene sotto di lui. La rimozione di un predatore apicale può portare a disequilibri nelle reti trofiche che sono estremante complesse, lunghe e variegate. Percepirne gli effetti di questi squilibri è difficile, ma va a impattare le attività umane. In maniera basilare se le prede non sono controllate possono proliferare liberamente e mangiare ciò che nella catena sta sotto e quello che sta sotto magari è una risorsa commerciale per gli esseri umani”, spiega.

Conclude l’esperto: “Si tratta di fenomeni già studiati, per esempio negli Stati Uniti nella costa occidentale c’è stato un collasso totale di un’intera filiera peschiera dovuta alla rimozione di questi predatori apicali. Ci troviamo di fronte a situazioni imprevedibili ed è difficile capire cosa può succedere”.

Noi cosa possiamo fare?

Capire cosa possa fare l’uomo per tutelare lo squalo biancoè una domanda da un milione di dollari”, specifica Stefano Moro del WWF aggiungendo: “Si tratta di un argomento estremamente complesso. Esistono delle misure di tutela sia a livello europeo che internazionale. Il problema è che se le misure ci sono effettuare il controllo in mare è sempre molto complicato”.

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Noi cosa possiamo fare? (Notizie.com)

Senza considerare il fatto che sono tantissimi i paesi che hanno sbocco proprio sul Mar Mediterraneo. “In più il Mediterraneo ha una situazione geopolitica complessa e variegata. L’attenzione nei paesi Europei e occidentali rispetto a quelli nord africani è diversa. È difficile uniformare. Il fatto che ci sono tanti paesi è un altro problema, mettere d’accordo tutti non è facile”, aggiunge l’esperto.

La scienza però si sta attrezzando: “Noi come scienziati portiamo avanti un progetto di ricerca da vari anni per conoscere meglio gli squali bianchi, capire le basi della loro ecologia, dove si riproducono, dove vanno a mangiare, quali sono le zone dove più facile incontrarli per costruire misure di tutela più mirate per preservare quelle fasi del ciclo vitale che sono più sensibili come le femmine adulte gravide e i più piccoli”.

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