La stimolante storia di Giancarlo Devasini, chirurgo che ha lasciato la sua carriera professionale per dedicarsi alle criptovalute.
In un mondo dove le storie di successo sembrano seguire sempre lo stesso copione, quella di Giancarlo Devasini emerge come una narrazione a sé, dimostrando che i percorsi non convenzionali possono portare a risultati straordinari. La sua ascesa al vertice dell’olimpo finanziario italiano è la prova vivente che cambiare rotta in modo radicale può essere la chiave per sbloccare potenziali inimmaginabili.
Nato a Torino nel 1964, Devasini ha iniziato la sua carriera professionale lontano dai riflettori del mondo finanziario. Dopo aver conseguito la laurea in medicina all’Università di Milano, si è dedicato alla chirurgia plastica, un campo che prometteva soddisfazioni e riconoscimenti. Tuttavia, dopo soli due anni di pratica, ha deciso di abbandonare questa professione, spinto da una profonda insoddisfazione per un settore che non rispecchiava le sue aspettative.
Giancarlo Devasini e la sua fortuna, fatta grazio a Tether
La svolta nella vita di Devasini arriva quando decide di immergersi nel mondo delle criptovalute, allora ancora agli albori del suo sviluppo. Questa scelta audace si rivela presto profetica: diventa direttore finanziario e principale azionista di Tether, azienda creatrice della stablecoin omonima che ha rivoluzionato il mercato delle criptovalute grazie alla sua stabilità rispetto ad altre valute digitali più volatili come il Bitcoin.
Il successo di Tether è stato fulminante: con token in circolazione per un valore complessivo di 60 miliardi di dollari, l’azienda si è imposta come uno dei pilastri del settore delle criptovalute. Ma non solo: ha anche proiettato Devasini nell’esclusiva lista dei paperoni italiani secondo Forbes. Con un patrimonio personale stimato in 9,2 miliardi di dollari nel 2024, supera persino magnati dell’industria italiana come Piero Ferrari e si posiziona al quarto posto tra gli italiani più ricchi del mondo.
La storia personale e professionale di Devasini offre numerosi spunti riflessivi sulle dinamiche della ricchezza e del successo nell’era digitale. La sua decisione coraggiosa di lasciare una carriera consolidata per avventurarsi in un settore allora poco conosciuto dimostra l’importanza dell’intuizione e della capacità di cogliere le opportunità emergenti.
Altri illustri piemontesi figurano nella classifica stilata da Forbes: Giovanni Ferrero continua a dominare grazie al suo impero dolciario con un patrimonio record; John Elkann invece rappresenta l’eredità industriale italiana con Exor. Eppure nessuno ha saputo cavalcare l’onda della rivoluzione digitale come Giancarlo Devasini.
La storia incredibile ma vera dell’ex chirurgo plastico torinese diventato uno degli uomini più ricchi d’Italia ci invita a riflettere sulle infinite possibilità offerte dall’economia digitale e sulla capacità umana di reinventarsi completamente. In questo contesto dinamico ed effervescente dove le regole tradizionali sembrano non applicarsi più allo stesso modo, figure come quella di Giancarlo Devasini ci mostrano che talvolta lasciare il lavoro può essere solo l’inizio verso vette impensabili.
