Da anni lo zucchero vive un processo di demonizzazione in tutto il mondo, con l’esplosione dei prodotti “senza zuccheri aggiunti”. Per i bambini rimane un pericolo da sempre, soprattutto per quelli più piccoli.
Le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) specificano come sia meglio evitare di aggiungere zucchero agli alimenti nei bambini sotto i due anni e di andare a limitare il più possibile, entro il 10% del fabbisogno calorico giornaliero, nei bambini di età compresa tra i 2 e i 9 anni.
La dottoressa Elena Scarpato, consigliera nazionale Sip, ha parlato dell’argomento a Notizie.com, specificando: “Le indicazioni relative al consumo di zuccheri nei bambini piccoli, quindi nei neonati e nei lattanti, sono molto chiare. Le linee guida dell’Oms dicono che va assolutamente evitato il consumo di zuccheri semplici, e anche di quelli aggiunti, nei bambini al di sotto dei due anni. Questo perché quello che può essere aggiunto come preparazione negli alimenti come ingredienti, dunque gli zuccheri non naturalmente presenti nell’alimento, non vanno consumati perché a lungo termine vanno associati ad aumentato rischio di patologie croniche e possono avere un impatto sulla salute cardiovascolare“.
Lo zucchero e l’aumento del consumo
Sullo zucchero però continua ad aumentare nelle linee di consumo delle persone comuni e dunque anche nei bambini, una situazione dettata anche dalle tendenze legate alla grande catena di distribuzione con rischi che non sono nemmeno calcolabili.
La dottoressa Elena Scarpato aggiunge: “Importante è sottolineare come nel corso degli ultimi anni sia stato registrato un aumento di quello che è il consumo di zuccheri semplici in età pediatrica. Questo perché sono più diffusi gli alimenti industriali in cui è frequente l’utilizzo di zuccheri aggiunti. Altra fonte importante sono le bevande zuccherate che progressivamente continuano a essere consumate sempre di più soprattutto nei primissimi anni di vita. Questo si associa a un netto aumento del rischio dell’obesità non solo in questa fascia d’età ma anche nelle fasce successive“.
Come i bambini possono assumere zuccheri?
I bambini possono consumare zucchero, ma solo nella loro forma naturale. Anche i neonati lo prendono dal latte materno o in formula e poi successivamente attraverso la frutta fresca.
Se proprio c’è necessità, dunque, di dare al bambino delle bevande zuccherate si può optare per dei frullati di frutta dove non sia aggiunto, ovviamente, lo zucchero semolato ma che rimangano protagonisti solo quelli naturali già contenuti nella frutta.
Altro stratagemma è quello di andare a inserire il miele magari in un ciambellone al posto dello zucchero per rendere la torta più dolce. Così sarà anche maggiormente appetibile per il più piccolo.
La ricerca del Bambino Gesù
I ricercatori dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, uno dei più importanti in Italia, hanno effettuato uno studio che ha svelato i danni del fruttosio alle cellule del fegato per i bambini più piccoli.
Un’informazione che vieta assolutamente bevande zuccherate e merendine ogni giorno. Tra il 2012 e il 2016 su 271 bambini e ragazzi affetti di steatosi epatica è stato effettuato uno studio con due esami su acido urico in circolo. Questo ha portato a correlare l’aggravarsi delle problematiche al fegato proprio a fronte del maggior consumo di fruttosio.
La maggior parte dei coinvolti assumeva una quantità media di fruttosio superiore a 38 grammi, causando uno squilibrio davvero difficile da accettare a livello numerico. Questo predisponeva di abbassare il range nel tempo più breve possibile per evitare il degenerare della malattia.
