Continua la “soap opera” legata a TikTok con Donald Trump ancora una volta protagonista. Microsoft punta all’acquisizione, servono trenta giorni per la decisione.
L’applicazione cinese conta 170 milioni di utenti negli Stati Uniti ed era stata brevemente rimossa dalla rete in seguito a una decisione di oblio sulla quale era arrivato il dietrofront dello stesso Trump. Il presidente stesso aveva bloccato l’applicazione della normativa per 75 giorni, dando tempo alle risorse per trovare delle contromisure adatte. Ora tutto è cambiato perché in scena è entrata la Microsoft come svelato dal neo-eletto a Reuters.
Durante il volo di ritorno dalla Florida a Washington, Trump avrebbe specificato: “Mi piacciono le guerre di offerte, perché si fa il miglior offerente. C’è molto interesse su TikTok perché è molto chiaro: se firmo, qualcuno lo comprerà, pagherà molti soldi, avrà molti posti di lavoro, terrà aperta la piattaforma e sarà molto sicuro. Se non firmo, allora chiude”.
Parole chiare di chi sa di avere la situazione in pugno e può mettersi a contrattare al centro della situazione. La decisione di Trump arriverà entro 30 giorni perché questi è in trattativa con “diverse parti” anche se al momento Microsoft sembra essere balzata in testa agli onori di cronaca. Sembra dunque tramontare l’ipotesi legata a Elon Musk.
Microsoft, TikTok e tanta confusione
Nelle ultime settimane si è fatta tanta confusione attorno a TikTok, aggiungendo ora anche la variante Microsoft. Un nome che Donald Trump sapeva avrebbe fatto rumore e che vede coinvolta una delle aziende più importanti del mondo, pronta a mettere le mani su uno dei social network più redditizi.
Ma da cosa è nato tutto questo caos? Gli Stati Uniti avevano imposto ByteDance, l’azienda cinese produttrice di TikTok, di venderla per motivi di sicurezza nazionale, pena l’estromissione da uno dei suoi mercati più floridi quello statunitense appunto. L’oscuramento del 19 gennaio era stato però bloccato il giorno dopo da Donald Trump all’insediamento e pronto a firmare un ordine esecutivo per ritardare di 75 giorni l’applicazione della stessa legge.
La paura espressa dagli Stati Uniti per la diffusione dei propri dati sensibili è sembrata a molti una mossa solo per arrivare a mettere le mani proprio su TikTok. Un’azione di disturbo al colosso cinese per avere il massimo degli introiti dal mercato nazionale, senza lasciarlo ai concorrenti tecnologici. Il fatto che entri in gioco Microsoft fa aumentare i sospetti su questa possibilità. Diventa importante ora capire se questo affare si chiuderà, sensazione che ormai piano piano si sta trasformando in una sicurezza.
Il fattore Elon Musk
Non molti giorni fa si era parlato della possibilità di vedere Elon Musk pronto ad acquistare TikTok. Bloomberg parlava di un forte interesse con il social cinese che era corso ai ripari parlando di “pura finzione”.
Oggi la voce di Donald Trump di fatto smentisce questa ipotesi, aprendo a una novità che non ci potevamo aspettare e cioè quella delle scesa in campo di Microsoft. Una possibilità che dunque tira fuori dai giochi lo stesso Elon Musk nonostante sia molto vicino al neo presidente degli Stati Uniti come tutti sappiamo.