Continua lo scontro tra il governo e la magistratura, dopo che la Corte d’Appello di Roma ha deciso che i 43 migranti presenti nei centri in Albania dovranno tornare in Italia.
Le opposizioni accusano il governo di fallimento e i rapporti con i giudici diventano sempre più tesi. Il leader di Azione Carlo Calenda parla di “soldi pubblici buttati al vento”, unendosi al coro dei colleghi dei partiti di minoranza. “Ho sempre pensato, fin dall’inizio, che il cosiddetto “modello Albania” non potesse funzionare, dichiarandosi a favore di controlli alle frontiere. “Quello che non si può fare è montare una struttura come quella albanese ben sapendo che ci andrà un numero bassissimo di migranti”.
I partiti al governo difendono la linea della premier Giorgia Meloni e attaccano la magistratura: “Sono abituato a rispettare le sentenze, ma ho sempre ritenuto, evidentemente sbagliando, che la Cassazione avesse priorità rispetto alle Corti di Appello”, ha dichiarato Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. “Se spetta al governo individuare gli Stati a rischio, allora c’è qualcosa che non quadra e che non torna”. E aggiunge: “Mi chiedo se capiterà di considerare gli Stati Uniti uno Stato a rischio perché nel Paese più democratico del mondo, in alcuni Stati, vige ancora la pena capitale”.
Schlein (Pd): “Almasri riportato a casa con tutti gli onori, mentre qui ci sono le persone che ha torturato”
La segretaria Dem Elly Schlein parla di fallimento totale: “I nostri deputati ora sono in quei centri a controllare che siano assicurati i diritti alla difesa, ed hanno detto una cosa che voglio riportarvi: qui ci sono i torturati da Almasri mentre lui è stato riportato a casa con un volo di Stato dal governo Meloni con tutti gli onori”
Il Viminale fa notare che in Italia si sta sviluppando “una giurisprudenza che appare di corto respiro destinata a essere superata dagli eventi, visto che le Corti di Appello scelgono di rinviare alla corte di giustizia europea sostanzialmente per prendere tempo, quando si tratta di un sistema già previsto dal nuovo Patto europeo immigrazione e asilo che entrerà al più tardi in vigore nel 2026″.
In poche parole, il Ministero dell’Interno ricorda che il modello Albania è ampiamente condiviso in Europa, definendolo “il modello da cui partire per la realizzazione di veri e propri hub regionali sui quali c’è stata piena convergenza da parte dei ministri europei”.
Il governo “andrà avanti nella convinzione che il contrasto all’immigrazione irregolare che si avvantaggia dell’utilizzo strumentale delle richieste di asilo sia la strada da perseguire per combattere gli affari dei trafficanti senza scrupoli”.
Sullo scontro con i giudici interviene il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro: “Siamo addirittura allo scontro all’interno della magistratura pur di impedire al governo di mettere in pratica legittime politiche migratorie”. Uno scontro cioè, tra la Corte di Appello e la Cassazione, che aveva stabilito che spetta al governo italiano fare la lista dei Paesi sicuri.
Donzelli (FdI): “Magistrati vanno contro la Cassazione, non contro il governo”
“Non so se era intenzione andare contro le scelte del governo, li ho visti andare contro le scelte della Cassazione, che aveva detto che era compito dei governi stabilire quali erano i paesi sicuri, e non della magistratura. Quindi ho visto dei magistrati che vanno contro la Cassazione più che contro il governo ieri sull’Albania”. Lo ribadisce Giovanni Donzelli, responsabile dell’organizzazione di Fratelli d’Italia, arrivando alla direzione nazionale del partito a Roma.
Il Pd continua a chiedere a Meloni di riferire in Parlamento, accusando i ministri di scappare “dai loro doveri”, come ha dichiarato al Corriere della Sera Francesco Boccia.
Intanto la nave De Grazia della Guardia Costiera è in viaggio dalle 13.35 di oggi, sabato primo febbraio, da Shengjin, in direzione Bari, dove dovrebbe arrivare intorno alle 19.