Un nuovo decreto è al vaglio del Governo e prevede delle novità che riguardano i vari tributi locali, come Tari ed Imu: cosa potrebbe cambiare.
Il Governo sta lavorando per l’approvazione del nuovo decreto di riforma del fisco locale che prevede una serie di novità, riguardanti soprattutto le imposte gestite dagli enti locali come l’Imu (Imposta Municipale Unica) e la Tari (Tassa sui rifiuti).
Da quel che emerge dalla bozza del decreto, che potrebbe essere approvato entro il prossimo mese, le novità avrebbero come obiettivo quello di ridurre i tempi sia per quanto riguarda i controlli sul pagamento delle imposte che per l’incasso delle somme dovute. Questo grazie anche a sanzioni meno pesanti e sanatorie che potranno essere gestite autonomamente dagli enti locali.
Nuovo decreto di riforma del fisco locale, cosa cambia per Imu e Tari
Tra circa un mese dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri il decreto di riforma del fisco locale che apporterà diverse novità, soprattutto riguardanti imposte come Imu e Tari, gestite, appunto, dagli enti locali e non dallo Stato.
Secondo la bozza, ottenuta dalla redazione de Il Sole 24 Ore, il decreto prevede delle sanzioni meno severe e la possibilità per gli enti locali (Comuni, Regioni, Province e Città metropolitane) di varare in autonomia delle sanatorie per i tributi arretrati. In questo modo, i contribuenti potrebbero avere la possibilità di sanare i debiti con sanzioni o interessi ridotti rispetto al passato. Inoltre, sempre secondo la bozza, si ridurrebbero i termini previsti per il pignoramento in caso di mancato pagamento: si passerebbe da 160 a 80 giorni.
Nello specifico, come riporta la redazione de Il Sole 24 Ore, per quanto riguarda le sanzioni si scenderà al 100% dell’importo dovuto per omessa dichiarazione, contrariamente a quanto accade oggi con la multa che varia dal 100 al 200% in base ai casi, mentre scende al 40% la penalità per dichiarazione infedele che al momento prevede una sanzione tra il 50 ed il 100% dell’importo.
Nelle nuove disposizioni non rientreranno solo tributi come Tari ed Imu, ma anche tutti gli altri a livello locale, ad esempio multe, bollo auto, rette scolastiche e tariffe delle mense, ma ad eccezione di Irap e addizionale Irpef.
Il testo sarà ora oggetto di un incontro con gli enti territoriali presso il ministero dell’Economia, poi dovrebbe approdare in Consiglio dei Ministri per l’approvazione, prevista entro il prossimo mese. Le novità, come anticipato, hanno lo scopo di velocizzare i controlli e l’incasso delle somme dovute, circostanza importante, dato che, secondo la Corte dei Conti i tributi dovuti ammonterebbero ad un totale di 19 miliardi di euro.