Quando muore uno degli intestatari di un conto cointestato è necessario che gli eredi seguano una procedura per la successione.
Ormai da tantissimi anni è possibile, alla sua apertura, intestare un conto corrente a due o più persone. In questo caso si parla di conto cointestato che consente di poter effettuare le stesse operazioni previste da un classico conto corrente.
Tale tipologia di strumento può essere a firma disgiunta o a firma congiunta, opzione sempre da scegliere all’apertura. La prima consente a tutti gli intestatari di effettuare transazione senza l’autorizzazione degli altri, mentre per il conto a firma congiunta è prevista la firma di tutti i cointestatari per le operazioni. In molti si chiedono cosa accade e quale procedura bisogna seguire se uno degli intestatari muore.
Conto cointestato, cosa accade quando muore uno dei titolari: la procedura per gli eredi
Alla morte di una persona si apre la questione legata alla successione che può risultare spinosa, considerati i vari passaggi burocratici da seguire e le normative in merito da rispettare. Specifiche procedure sono previste per gli eredi anche quando il de cuius era intestatario di un conto insieme ad altri titolari.

Quando un conto corrente cointestato entra nell’asse ereditario, la banca provvede al blocco dello strumento, provvedimento che varia in base alla scelta di firma disgiunta o congiunta. Per la firma congiunta, il conto viene bloccato per intero sino a quando non vengono individuati gli eredi legittimi, ad eccezione di alcune spese consentite come il pagamento delle spese funebri o di debiti pregressi. Se il conto è a firma disgiunta, viene bloccata solo la parte intestata al defunto e gli altri intestatari possono regolarmente effettuare operazioni non intaccando, però, le somme bloccate.
Per sbloccare le somme soggette al blocco in entrambi i casi è necessario seguire una procedura specifica. Bisogna presentare richiesta alla banca di riferimento allegando: il certificato di morte dell’intestatario; l’atto notorio, documento che individua gli eredi legittimi; la dichiarazione di successione, necessario solo per patrimoni superiori al valore di 100mila euro o che comprendono immobili. Nei casi previsti dalla legge, la dichiarazione deve essere presentata all’Agenzia delle Entrate nei 12 mesi successivi alla data di morte.
Una volta conclusa la successione ed individuati gli eredi, la banca sbloccherà il conto per la suddivisione ed il trasferimento delle somme sia per quanto riguarda i conti a firma disgiunta che quelli a firma congiunta. Infine, sarà necessario estinguere il conto con la persona defunta.