Hamas avrebbe ucciso i bambini israeliani Ariel e Kfir Bibas durante la prigionia a Gaza e avrebbe consegnato il corpo di una persona sconosciuta invece di quello della loro madre Shiri, di origine argentina. I resti della donna sarebbero stati mescolati con altre vittime della guerra.
Come previsto dall’accordo per la tregua, i terroristi hanno consegnato quattro corpi che a detta loro apparterrebbero ai tre della famiglia Bibas e al giornalista israeliano in pensione Oded Lifshitz. Quello della donna però, non apparterrebbe a Shiri, la madre di Ariel e Kfir Bibas, i due bambini di quattro anni e otto mesi che sono stati rapiti il 7 ottobre 2023, giorno che ha segnato l’inizio della guerra di Israele contro Hamas.
I piccoli erano diventati simbolo degli ostaggi del gruppo terroristico. Anche il loro padre era stato rapito ed è stato rilasciato il primo febbraio sempre nell’ambito degli accordi per la tregua a Gaza. Hamas già in precedenza ha dichiarato che Shiri e i suoi figli sono stati uccisi nel corso di un bombardamento a novembre 2023, ma nessuna conferma era arrivata da Israele, lasciando accesa la speranza dei loro familiari di poterli riabbracciare.
Israele: “Ariel e Kfir uccisi brutalmente durante la prigionia”. Hamas: “I Bibas uccisi da Tel Aviv”
Il portavoce dell’esercito israeliano Idf Avichay Adraee ha spiegato che il dna dei corpi consegnati da Hamas non corrisponde a quelli di Ariel e Kfir. E che le informazioni disponibili inducono a credere che i bimbi “sono stati brutalmente assassinati in prigionia a novembre 2023 da terroristi palestinesi”.
In aggiunta, “il corpo in più non è quello della loro madre Shiri né quello di nessun altro ostaggio israeliano”. Israele accusa Hamas di aver consegnato un cadavere non identificato e parla di “flagrante violazione” della tregua da parte del gruppo terroristico.
Dal canto suo, in una nota Hamas spiega che i resti di Shiri Bibas sarebbero stati “mescolati con altri resti umani rinvenuti tra le macerie dopo che un attacco aereo israeliano ha colpito il luogo dov’era tenuta in ostaggio”. Secondo il gruppo islamista, la donna “è stata fatta a pezzi”. Uno scambio di accuse insomma: i terroristi accusano Israele di aver ucciso i bambini e la madre, e Israele accusa Hamas di violare gli accordi per il cessate il fuoco.
Secondo Ynet, Israele non ha intenzione di far saltare il patto per la tregua per non mettere a repentaglio la vita dei sei ostaggi ancora vivi e nelle mani di Hamas, che dovrebbero essere rilasciati domani, sabato 22 febbraio. Ma la difesa israeliana ha intenzione di rivolgersi al governo per adottare misure di conseguenza alla violazione della tregua. Non si esclude un ultimatum ad Hamas: consegnare il corpo di Shiri Bibas entro 24 ore.
Usa: “Hamas rilasci tutti gli ostaggi o annientamento totale”
Nella questione entrano anche gli Stati Uniti attraverso la voce dell’alto funzionario per gli ostaggi Adam Boehler. Quanto accaduto è “orribile”, dichiara alla Cnn. “Se fossi in loro rilascerei tutti o andranno incontro all’annientamento totale”.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu in una nota annuncia delle ripercussioni nei confronti di Hamas. “Non solo hanno rapito il padre, Yarden Bibas”, rilasciato il primo febbraio, “la giovane madre Shiri e i loro due bambini piccoli”. Ma “in un atto indescrivibilmente cinico, non hanno restituito Shiri insieme ai suoi angioletti. Al contrario, hanno messo nella bara il corpo di una donna gazawi”.