Da febbraio 2022 almeno 12.456 civili ucraini sono stati uccisi, 28.382 feriti, e 6,8 milioni hanno lasciato il Paese. Altre milioni di persone sono sfollate.
Migliaia di case, ospedali, scuole e altre infrastrutture civili sono state danneggiate o distrutte. Tre anni di guerra, tre anni dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
“La guerra della Russia contro l’Ucraina sta per entrare nel suo quarto anno. – ha detto Rachele Denber, vicedirettrice della Divisione Europa e Asia Centrale di Human Rights Watch – L’amministrazione statunitense di Donald Trump si sta muovendo rapidamente verso i negoziati con il Cremlino. La protezione dei civili e la giustizia devono essere centrali in qualsiasi negoziato”.
Migliaia di persone detenute illegalmente e trattenute da Mosca
Secondo l’organizzazione internazionale una delle questioni più immediata sta nella necessità di liberare i civili ucraini dalla custodia russa. Tra questi ci sono migliaia di persone detenute illegalmente e trattenute da Mosca sia nelle aree occupate sia nei centri di detenzione in Russia. Le Nazioni Unite hanno recentemente decretato che le autorità russe torturano i civili ucraini e i prigionieri di guerra: si tratta di crimini contro l’umanità.
“Sebbene la Convenzione di Ginevra – ha detto Denber – impongano il rapido rilascio e rimpatrio dei prigionieri di guerra al termine delle ostilità, i negoziati offrono l’opportunità di sottolineare l’urgenza di raggiungere questo obiettivo. La Russia continua a essere un occupante in parti dell’Ucraina dove vivono milioni di persone ed è vincolata dalla legge sull’occupazione. Dovrebbero continuare le indagini in merito alle violazioni da parte della Russia dei suoi obblighi come forza occupante”.
Stando a quanto riferito da Human Rights Watch alcuni residenti sarebbero stati costretti a prestare servizio nell’esercito russo. È stata imposta loro la cittadinanza russa, e sono stati trasferiti con la forza in altre aree. Inoltre sarebbe stato imposto il curriculum statale russo nelle scuole e in altre istituzioni educative. I bambini sarebbero stati indottrinati politicamente per impedire loro di conoscere ed esprimere la loro identità ucraina.
“La giustizia non può essere negoziata. – ha continuato la vicedirettrice di Hrw – I colpevoli di crimini di guerra, compresi bombardamenti estesi e indiscriminati di civili e infrastrutture, torture e maltrattamenti nelle aree occupate e nelle prigioni russe, devono essere ritenuti responsabili. Le indagini e le azioni penali devono essere supportate e adeguatamente finanziate. I mandati di arresto emessi dalla Corte penale internazionale (Cpi) contro il presidente russo Vladimir Putin e altri cinque funzionari di alto rango devono essere onorati. I Paesi membri della Cpi dovrebbero opporsi alle sanzioni imposte dall’amministrazione Trump alla Corte e sostenere con forza il suo ruolo cruciale”.
Save the Children ha invece sottolineato le condizioni economiche precarie in cui vive la popolazione ucraina. Dopo tre anni dallo scoppio della guerra il 75% della popolazione ha difficoltà ad arrivare a fine mese. Una condizione che riguarda soprattutto donne e bambini costretti a sopportare il peso della povertà più profonda. E a lottare per permettersi cibo nutriente, vestiti o prodotti per l’igiene personale.
Khush (Stc): “Alcuni tremano tutta la notte perché non ci sono abbastanza soldi per comprare coperte”
“Migliaia di famiglie e bambini ucraini hanno subito privazioni indescrivibili. – hanno fatto sapere da Stc – Hanno perso i propri cari e le proprie case e sono rimasti senza reddito, risparmi e reti di supporto: 3 persone su 4 affrontano difficoltà finanziarie in Ucraina. Migliaia di famiglie non riescono a sostenere i costi di un affitto, delle bollette e del cibo, aumentati vertiginosamente. Infatti, secondo il Piano di risposta e bisogni umanitari 2025 dell’Ucraina guidato dalle Nazioni Unite, quasi il 75% delle persone nel Paese ha difficoltà ad arrivare a fine mese”.
“Molti bambini sono piombati nella povertà e ora vivono in case danneggiate dalla guerra che le loro famiglie non possono permettersi di riparare. – ha concluso Sonia Khush, direttrice di Save the Children in Ucraina – Alcuni non sanno da dove arriverà il loro prossimo pasto, mentre altri tremano tutta la notte perché non ci sono abbastanza soldi per comprare coperte e vestiti invernali adeguati. Il futuro del conflitto e la politica internazionale che circonda le decisioni sul suo andamento non sono chiari. Ma ciò che è chiaro è che sono i bambini a soffrire di più in questa guerra brutale e sono necessarie azioni urgenti per impedire che cadano nel dimenticatoio”.
