L’orrore era emerso già durante il processo per un altro orrore. Ma in quell’occasione Dominique Pelicot, già condannato a 20 anni di carcere in Francia per aver fatto stuprare per anni da sconosciuti la moglie Gisèle dopo averla sedata, aveva smentito con forza di aver fatto lo stesso con la figlia Caroline.
Proprio in queste ore, però, Caroline Darian ha denunciato il padre Dominique, di 73 anni, sostenendo di essere stata sedata pure lei e abusata sessualmente. Gli stupri sarebbero andati avanti per un periodo potenziale di dieci anni, dal 2010 al 2020. Nella denuncia, presentata ieri dall’avvocato al Tribunale di Versailles, la 46enne ha accusato il genitore di stupro e tentato stupro, aggressione sessuale e di averle somministrato sostanze stordenti.
Caroline ha cambiato il cognome dopo le accuse mosse contro il padre, poi condannato. Ha detto di “sperare che con questa denuncia la giustizia faccia veramente il suo lavoro”. Il motivo per cui nel processo è emerso anche il suo nome, è che nel corso delle indagini sui cosiddetti stupri di Mazan (la cittadina della Provenza dove vivevano), nel computer dell’uomo sono state trovate alcune foto di Caroline.
In due foto la ragazza era sdraiata, con indosso mutandine che non le appartenevano. Visibilmente priva di sensi. Dopo l’analisi, è emerso che quelle foto erano state scattate in luoghi diversi, tra cui la casa dei suoi genitori nella regione di Parigi. Caroline era stata immortalata nella stessa posizione della madre prima che venisse stuprata da sconosciuti. Sono stati trovati anche montaggi comparativi di Caroline e di sua madre Gisele, file con nomi come “Mia figlia nuda il 9 luglio 2020” o anche “Montaggio madre/figlia che confronta la parte anteriore”.
Gisèle Pélicot: “Mi consideravano una bambola di pezza. Un sacco della spazzatura“
Infine, l’attrezzatura informatica sequestrata aveva rivelato conversazioni Skype con un utente anonimo, a cui Dominique Pélicot aveva inviato immagini e video della nudità della figlia. Bisogna ricordare che il 19 dicembre scorso l’uomo è stato condannato dal Tribunale di Avignone per aver drogato e fatto violentare la moglie per 10 anni da 51 uomini. La vicenda ha sconvolto la Francia ed il mondo intero. Gisèle è divenuta un simbolo della lotta contro la violenza sulle donne.
La lista degli uomini reclutati perlopiù sul web che hanno preso parte alle violenze sessuali, che venivano regolarmente filmate da Dominique Pelicot, include i profili più disparati. Vanno dal giovane militare al pensionato, passando per un muratore, un giornalista e un infermiere. In casa di Dominique Pelicot la polizia ha trovato più di 20mila foto e video nel pc. All’uomo erano state prescritte centinaia di compresse tranquillanti e il farmaco per la disfunzione erettile Viagra. “Mi consideravano una bambola di pezza. Un sacco della spazzatura“, ha testimoniato Gisèle Pélicot in Tribunale.