La definiscono una svolta storica, che contribuirà ad inserire un maggior numero di medici nel Sistema sanitario nazionale. Ma è “difficile dire se funzionerà”.
La “svolta storica” di cui vi parliamo è arrivata nei giorni scorsi, l’11 marzo, con l’approvazione della legge delega alla Camera dei deputati, che ha stabilito la novità in via definitiva: non ci saranno più i test di ingresso alle Facoltà di Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Veterinaria.
La riforma punta anche a una maggiore qualità nella formazione e più attenzione alle capacità e al merito degli studenti. D’ora in avanti, gli aspiranti a questi corsi non dovranno più effettuare una prova di ingresso a crocette. Ma in realtà la selezione è solo rinviata al secondo semestre, anche se in modalità differenti.
Medicina, stop ai test: legge a rischio ricorsi al Tar
“Difficile dire se funzionerà”, commenta a Notizie.com Daniele Grassucci di Skuola.net. “La legge fissa principi abbastanza semplici a parole”. Tuttavia metterla in pratica è complicata soprattutto “a prova di ricorso al Tar“. La parte più difficile è quella di adesso, perché andranno tradotti “principi generali di buon senso in un meccanismo che sia veramente inattaccabile dal punto di vista amministrativo e che permetta davvero agli studenti di essere tutti nelle stesse condizioni, senza creare favoritismi o nepotismi”.
Il Ministero dell’Istruzione ha inserito una sorta di periodo di prova con iscrizioni aperte a tutti nel primo semestre dell’anno accademico. In questa fase gli studenti dovranno sostenere tutti gli esami per raggiungere i crediti formativi utili all’accesso definitivo ai corsi di laurea in Medicina, Odontoiatria e Veterinaria. Non tutti infatti, potranno iscriversi al secondo semestre e i posti disponibili verranno stabiliti sulla base dell’effettiva richiesta del Sistema sanitario nazionale e sulla disponibilità degli Atenei.
Chi supererà il primo semestre dovrà poi essere indirizzato a un determinato istituto universitario. E la scelta in questo senso sarà effettuata sulla base delle preferenze degli studenti, dei posti disponibili negli Atenei e della posizione all’interno di una graduatoria di merito nazionale.
Ciò vuol dire che solo gli studenti più meritevoli potranno frequentare le migliori Università. Ma ci sarà un “esame” definitivo? E con quale modalità? “Se gli esami fossero orali, si passerebbe da un test oggettivo alla discrezionalità. Vedremo, nel pratico, come verrà applicato per dare un giudizio definitivo”, dice ancora Grassucci.
La riforma non risolverà il problema dei posti nelle scuole di specializzazione
Tra le novità della riforma c’è una doppia iscrizione a un secondo corso di laurea in Scienze della Salute. Significa che i crediti conseguiti nel corso dei primi sei mesi dell’anno accademico, saranno comunque convalidati per l’iscrizione ai corsi di studio in area veterinaria, farmaceutica e biomedica.
Difficile dire se l’intento di sopperire alla mancanza di medici nel sistema sanitario funzionerà: “Lo stop ai test di ingresso non vuol dire fine del numero chiuso“, spiega ancora Grassucci. “Sia col vecchio sistema, sia con quello nuovo, la disponibilità dei medici sarà comunque commisurata alla disponibilità dei posti in Facoltà ma soprattutto delle scuole di specializzazione”.
E ancora: “Noi sappiamo che nel nostro sistema sanitario mancano anche medici specialisti. E il motivo per cui era stato introdotto il numero chiuso era proprio l’eccesso di medici che negli anni Novanta non riuscivano a trovare posto nelle scuole di specializzazione“.
Come superare il semestre di prova
I veri protagonisti di questa riforma sono ancora una volta gli studenti che hanno il sogno di intraprendere la carriera medica. Così abbiamo chiesto all’esperto di Skuola.net come fare a raggiungere l’obiettivo che si sono prefissati. “Consiglio, in questi mesi, di rafforzare la preparazione di base sulle materie fondamentali del primo semestre: chimica, fisica e biologia. Questo li aiuterà sia nel caso non si facesse in tempo, quindi fossero costretti al test a crocette, sia perché nel primo semestre sarà fondamentale essere subito pronti su queste materie”.