L’atleta quindicenne Ha pattinato in modo incredibile, tutto il mondo ha visto il suo salto quadruplo, ma il Cio ha bloccato tutto
Non sempre quel che è bello e sembra magico, alla fine si rivela per quello che è e che gli occhi vedono. Kamila Valieva ha 15 anni, è russa ed è, attualmente, la pattinatrice più brava del mondo. Talmente più forte rispetto a tutte le altre da vincere a mani basse e con figure fantastiche la gara di pattinaggio con figure mai viste, come il salto quadruplo. Ma su di lei pesa un macigno e una brutta storia. C’è un sospetto caso di doping, infatti, che sta agitando i Giochi di Pechino. Ed è questo che spiegherebbe perché la cerimonia di premiazione della prova a squadra nel pattinaggio di figura, prevista martedì 8 febbraio alle 21 locali, sia stata rinviata a data da destinarsi. Il motivo? Secondo fonti non ufficiali, sarebbe in atto una “consulenza legale”.
Il caso riguarda la squadra russa, che, per effetto delle sanzioni antidoping, gareggia a queste Olimpiadi senza la sua bandiera e con la denominazione Roc, quella del Comitato olimpico Russo. Vladimir Putin era presente alla cerimonia d’apertura e sia lui che Xi Jinping hanno applaudito la delegazione di atleti arrivata da Mosca.”Stiamo facendo di tutto per risolvere la situazione il più presto possibile, non posso darvi ulteriori dettagli“, ha detto in una conferenza stampa Mark Adams, portavoce del Cio.
Cerimonia per l’oro dei russi rinviata per sospetto caso di doping
Sotto la lente, stavolta, c’è un esame antidoping svolto prima dei Giochi. Gli atleti russi di pattinaggio hanno vinto la gara lunedì 7 febbraio, l’argento è andato agli Stati Uniti e il bronzo al Giappone. Ma le medaglie sono state congelate. Secondo il portale Inside the Games, il caso riguarderebbe la pattinatrice Kamila Valieva, 15 anni, vero fenomeno del pattinaggio di figura, che avrebbe avuto un controllo antidoping dubbio alla vigilia dei Giochi di Pechino.
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Un problema anche legale perché Valieva ha 15 anni e rientrerebbe nella categoria di “persone protette“. Secondo le regole del Codice mondiale antidoping un’atleta che “ha meno di 16 anni al momento della a violazione alle norme antidoping non può essere formalmente identificata“. A quanto pare una decisione verrà presa nella giornata di giovedì. L’ansia è tanta, anche perché rischierebbe di scoppiare un caso diplomatico.